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Tragedia a Genova, crolla il ponte sulla A10

È sprofondato sulla A10 mentre le automobili sfrecciavano in un senso e nell’altro (guarda il video). Un tonfo devastante di cemento e calcinacci che da oltre cinquanta metri di altezza si è riversato rovinosamente sulla carreggiata, che corre sotto ponte Morandi, il viadotto sull’autostrada che attraversa la Val Polcevera, e ha schiacciato automobili e palazzi schiacciando le persone sotto le macerie (guarda la gallery).

“La dimensione è epocale – spiega all’Adnkronos il direttore del 118, Francesco Bermano – decine di morti tra chi è precipitato dal viadotto e chi è rimasto incastrato sotto le macerie”. Forse il violento nubifragio, che questa mattina ha colpito Genova, ha causato il cedimento strutturale di una delle colonne all’altezza di via Fillak, nella zona di Sampierdarena, e il conseguente crollo della mastodontica struttura per una lunghezza di almeno 200 metri (guarda il video).

Uscito da una galleria dell’autostrada, Alberto Lercari, autista Atp, ha sentito un boato assordante, poi si è trovato davanti a una coda di auto immobili. “La gente scappava venendo verso di me – racconta all’agenzia Agi – ho visto la gente corrermi incontro, scalza e terrorizzata… è stato orribile”. Un crollo apocalittico che, intorno alle undici e un quarto di questa mattina, ferisce Genova nel suo cuore. Una devastazione senza precedenti che squarcia la città trasformandola in un campo di guerra. Il fumo che si leva tutt’intorno, le grida di terrore e di dolore degli automobilisti bloccati lungo le due carreggiate dell’autostrada A10 (guarda il video), le macerie del Ponte Morandi che si confondono con le case schiacciate sotto l’urto deflagrante. E in questo inferno i Vigili del Fuoco, con le squadre Usar e le unità cinofile, che si lanciano nella corsa contro il tempo per riuscire a salvare quei corpi imprigionati sotto il cemento. Provano a estrarli dalle lamiere delle automobili accartocciate su se stesse e a mettere in sicurezza quelle fughe di gas che potrebbero causare un’ulteriore tragedia.

“Eravamo fermi in coda e poi ho visto la tragedia alle mie spalle, poi più nulla”. Mentre parla ai microfondi di RaiNews24, Corrado Cusano ha ancora la voce strozzata. Al momento del crollo decine di automobilisti hanno abbandonato la propria automobile per rifugiarsi, procedendo a piedi, all’interno della galleria che precede il viadotto. Il dramma è sotto gli occhi impotenti dei genovesi. Il ponte, che si è sbriciolato su se stesso, è infatti una delle arterie principali del nodo viario genovese che corre tra i caselli di Aeroporto e Genova Ovest. E dalle finestre e dai balconi di tutta la città resta ben visibile quel che resta del viadotto costruito negli anni Cinquanta e inaugurato dall’allora presidente Giuseppe Saragat. Ponte Morandi, con una lunghezza di 1.182 metri e un’altezza al piano stradale di 45 metri, attraversa la Val Polcevera ed è retto da tre piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza. Il crollo si è verificato nel secondo tratto, verso il raccordo con l’autostrada A7. (ilgiornale.it)

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