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M5S, 50% dei voti in più del 2013. Pd al minimo storico, con il 20%

Un partito democratico ai minimi storici sceso sotto la soglia del 20% ed un M5S che ha ottenuto il 50% in più dei consensi rispetto alle politiche del 2013. E’ una città a 5 stelle quella che esce dalle urne e che ha consacrato l’elezione di due rappresentanti grillini: Gianluca Castaldi riconfermato al Senato  e l’esordiente Carmela Grippa eletta alla Camera. Un risultato che, inevitabilmente, presta il fianco ad una analisi politica in chiave locale.

“Il dato  più eclatante è sicuramente quello che vede il Pd di Giuseppe Forte, Luciano Lapenna e Francesco Menna, completamente dissolto scendere sotto la soglia del 20% per la prima volta da quando amministra Comune e Regione”, commenta il direttivo di Forza Italia che si è riunito l’altra sera per analizzare il voto, “si è trattato di una vera e propria “Caporetto”. Forza Italia ha invece raddoppiato i consensi ricevuti alle ultime amministrative,  portando il risultato da 1700 a oltre 3000 voti e mantenendo il M5S su livelli di consenso inferiori  rispetto a quelli ricevuti in territori limitrofi. Tutto questo, a fronte della ondata populista che ha polarizzato il voto su Lega e M5S e senza avere un candidato di Vasto, come altri componenti della coalizione o addirittura altri movimenti, che a Vasto potevano contare sulla contemporanea presenza di un senatore, di un europarlamentare e un consigliere regionale”.

Per Edmondo Laudazi, capogruppo della lista civica Il Nuovo Faro “è stata definitivamente archiviata, in un colpo solo,  una intera fase storica della politica nazionale. E’ stato altresì contemporaneamente archiviato”, prosegue l’esponente della minoranza, “nei due schieramenti di centrodestra e di centrosinistra , lo sparuto residuale pattuglione del romanticismo postdemocristiano che , evidentemente , pur sopravvivendo , non ha saputo dare voce e rappresentanza alle esigenze di innovazione e di cambiamento della politica nazionale e locale. Queste cose le avevamo vissute sulla nostra pelle , durante la scorsa campagna elettorale amministrativa, allorquando invece di far scegliere liberamente la gente tra diverse ipotesi di sviluppo sociale ed economico contrapposte e invece di considerare la forte protesta di una popolazione in decadimento e sfinita da dieci anni di insufficiente governo, ai vastesi è stato somministrato un autentico bidone di presunta possibile svolta generazionale. Il risultato , dopo circa due anni di amministrazione Menna-Lapenna-Forte , è sotto gli occhi di tutti e risulta certificato a caratteri cubitali soprattutto dall’esito delle elezioni della notte scorsa”, conclude Laudazi.

A San Salvo nel feudo di Tiziana Magnacca, candidata alla Camera dietro Gianfranco Rotondi, il Movimento 5 stelle è riuscito a prendere il doppio dei voti rispetto a Forza Italia, superando il 50% al Senato. Un risultato inaspettato  se si considera che alle amministrative del 2017 i pentastellati non riuscirono neanche a presentare la lista e la Magnacca vinse al primo turno, senza passare per il ballottaggio che tutti davano per scontato,  con  7.567 voti, pari al 65,91% dei voti. Confermato anche il trend negativo del centrosinistra con il Pd che si attesta al 12,90% al Senato e all’11,90%  alla Camera.

Anna Bontempo (Il Centro)

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