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Piede nella buca, condannato il Comune di Vasto

 

“L’ente proprietario della strada è tenuto a risarcire il danno subito da un passante se il sinistro è riconducibile al dissesto del piano viario e l’avvallamento non risulta visibile”.  E’ di questo tenore la sentenza del giudice di pace, Alessandra Notaro che, pronunciandosi sul ricorso presentato da C.N.,  cinquantenne residente a Lentella,  ha condannato il Comune di Vasto al pagamento della somma di 2.598 euro a titolo di ristoro per i danni subiti, oltre agli interessi e alle spese legali.

I fatti risalgono al 5 gennaio 2015. L’uomo si trovava a percorrere a piedi il tratto di marciapiede destro di corso Mazzini, posto all’intersezione tra via Brindisi e via Messina. Giunto all’altezza del civico 1, nello scendere dal marciapiede, finiva con il piede sinistro in una piccola buca che si era formata al di sotto del cordolo. Veniva immediatamente soccorso e accompagnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vasto dove gli veniva diagnosticata  una distorsione alla caviglia sinistra con una prognosi di 35 giorni.

A distanza di circa un mese C.N. avanzava formale richiesta di risarcimento danni, tramite l’avvocato Luca Damiano, ma in presenza di un riscontro negativo da parte del Comune decideva di rivolgersi all’autorità giudiziaria.

Dall’istruttoria è emerso che l’uomo, residente a Lentella, si era trovato, in via del tutto occasionale, a percorrere a piedi la strada dove si è verificato il sinistro e che ai bordi del marciapiede era parcheggiata una Fiat Punto, che in parte ostruiva il passaggio e la visuale, come confermato anche da un testimone.

Dalla documentazione fotografica prodotta si evidenziava come la piccola buca si trovava posizionata proprio al di sotto del cordolo in marmo che delimita il marciapiede, pertanto non era assolutamente avvistabile, se non da chi proveniva dalla opposta direzione di marcia, sia in ragione del suo posizionamento che delle modeste dimensioni.

Di tutt’altro tenore la tesi portata avanti dal Comune. Secondo l’ente la buca costituiva in realtà un visibile ed avvistabile avvallamento anche in ragione delle dimensioni e delle intrinseche caratteristiche. Argomentazioni non condivise dal giudice di pace che ritenendo il Comune responsabile, anche sulla scorta di una consolidata  giurisprudenza, ha condannato l’ente al risarcimento dei danni.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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