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Omicidio Lizzi, summit tra investigatori

Scoprire l’assassino prima che il tempo ne cancelli le tracce, prima che il trascorrere delle ore e dei giorni lo aiuti a farla franca. Continuano senza sosta le indagini dei carabinieri per capire chi può aver ucciso Antonio Lizzi, 69 anni e perché? Quale il movente del delitto?

Tutte le piste vengono battute alla ricerca anche di quel semplice dettaglio che può far luce sul delitto.

Per questo, nella giornata di ieri, è tornato a Vasto il colonnello dei carabinieri Forleo Gli uomini dell’Arma coordinati dal procuratore capo della Repubblica, Giampiero Di Florio, continuano a sperare che qualche testimone si faccia avanti. Anche mantenendo l’anonimato.

Appare inverosimile che nessuno, il giorno dell’omicidio, abbia notato che qualcosa di strano stava accadendo a casa del pensionato.

Sul movente si possono fare molte ipotesi. E’ difficile pensare che si sia trattato di un’esecuzione. C’è un’ipotesi che comincia a prendere forma e che può spiegare alcuni particolari del delitto: quella dell’omicidio d’impeto. Un assassinio legato a un vecchio rancore covato per anni, qualcosa che ha continuato a tormentare la mente dell’omicida fino a quando non s’è trovato davanti proprio l’oggetto del suo tormento.

Paola Calvano (Il Centro)

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