“La sindaca di San Salvo Tiziana Magnacca lancia l’allarme sui rifiuti romani che verranno smaltiti in Abruzzo, ma nulla dice sulla grande quantità di pattume che quotidianamente arriva dalla Puglia e dal Napoletano per essere conferito nell’impianto di Valle Cena”. Riapre la polemica sul Civeta Camillo D’Amico, capogruppo consiliare a Cupello della lista civica Il Cambiamento.
A far riaccendere i riflettori sul Consorzio intercomunale commissariato dal novembre del 2015 è la notizia del via libera da parte della giunta regionale ad accogliere i rifiuti della capitale nei tre impianti di Chieti, Sulmona e Aielli (L’Aquila). Pur non essendo il Civeta tra le strutture destinatarie del pattume romano la sindaca di San Salvo aveva lanciato l’allarme sulla possibilità che il Vastese potesse ospitare i rifiuti, stigmatizzando il mancato coinvolgimento delle comunità locali.
“Non è il Civeta il destinatario dei rifiuti della capitale”, attacca D’Amico, “fa quindi specie leggere il grido d’allarme lanciato dalla sindaca di San Salvo che alza la voce solo adesso mentre ha taciuto sinora, quanto il suo omologo di Cupello (Manuele Marcovecchio ndc), sulla grande quantità di rifiuti che quotidianamente arrivano dalla Puglia e dal Napoletano. Silenzio assoluto ed assordante anche sulla qualità di questi rifiuti così come ancora i cittadini attendono risposte sul “mistero” che aleggia sull’ormai famosa richiesta della quarta vasca avanzata dal privato che gestisce la terza discarica di “servizio” all’impianto su carta intestata del Civeta. I rifiuti, per loro natura, puzzano”, prosegue l’ex capogruppo provinciale del Pd, “e spesso rappresentano il business preferito dalla malavita. Chiarezza e contezza sono gli elementi di cui debbono disporre gli amministratori locali. Ma chiarezza e contezza, ai fini della giusta e documentata informazione alla pubblica opinione, non possono essere gestite in maniera strumentale ed a corrente alternata; debbono essere una costante per chi ha responsabilità civiche ed istituzionali”.
Nei mesi scorsi del Consorzio Intercomunale di Cupello si era tornato a parlare dopo la presentazione, da parte della Cupello Ambiente srl, la società che ha in gestione la terza discarica di servizio, di un progetto per la costruzione di una quarta vasca da 455 mila metri cubi per rifiuti non pericolosi da realizzare su un’area esterna all’impianto su due particelle di terreni di proprietà dell’ente consortile. Ne era nata una polemica sollevata dal Forum H2O culminata.
Ne era nata una polemica sollevata dal Forum H2O culminata con la presa di distanza del commissario straordinario Franco Gerardini che, nel dichiararsi totalmente estraneo, aveva bollato da subito l’iniziativa come squisitamente “privatistica”.
Successivamente Rocco Banassisa, legale rappresentante della Cupello Ambiente srl, aveva promesso di modificare il progetto o di ritirarlo.
Anna Bontempo (Il Centro)