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Terreni, l’Imu e l’impegno del Sindaco Menna

Entro il prossimo mese la giunta formulerà,  attraverso una apposita delibera,  una proposta di variante parziale al Prg al fine di declassare i terreni edificabili facendoli tornare agricoli. In questo modo i proprietari dei lotti non saranno più costretti a pagare l’Imu. E’ l’impegno che il Comitato cittadino di recente costituzione è riuscito a strappare al sindaco Francesco Menna. Una rappresentanza del sodalizio, formata da proprietari di terreni gravati dal tributo, è stata ricevuta prima di Natale dal primo cittadino che nel 2016 aveva dato incarico agli uffici di avviare la procedura per modificare la destinazione urbanistica degli appezzamenti. Alla riunione era presente anche il dirigente all’urbanistica, l’avvocato Stefano Monteferrante.

“Abbiamo chiesto al sindaco di giungere in tempi brevi alla definizione dell’iter amministrativo e a una successiva e rapida approvazione, da parte del consiglio comunale, della variante parziale al Prg” , fanno sapere dal Comitato cittadino fondato da Michele Giannone, “è l’unico modo per evitare di continuare a versare , anche per l’anno in corso, tributi  ingiusti, perché questi terreni non hanno di fatto il valore di un’area fabbricabile , perché rimasti per molto tempo fuori mercato e non commerciabili e perché gravati pesantemente dalla imposizione fiscale”.

La questione riguarda centinaia di cittadini anche se le istanze presentate in Comune dopo l’indizione del bando esplorativo ammontano ad una sessantina. Apparentemente potrebbe sembrare una questione tecnica,  che si traduce in pratica nell’esborso di somme di tutto rispetto per  quello che definiscono senza mezzi termini “un presunto diritto”.

“Proviamo a spiegare in modo semplice quello che semplice non è”, spiegano i cittadini, “l’imposta comunale sugli immobili si applica anche ai terreni edificabili. Per stabilire quelli che sono tali si guarda il piano regolatore e si agisce di conseguenza. Tutto logico, ma, essere proprietari di un terreno inserito dal Prg in un’area edificabile non vuol dire, automaticamente, che su quel terreno si possa costruire. Servono altre cose, per esempio un piano particolareggiato o un permesso per costruire, altrimenti quel terreno è edificabile solo in teoria”.

Sono diversi i casi di terreni resi edificabili dall’attuale strumento di pianificazione sui quali in realtà non si può costruire,  ma i proprietari sono costretti comunque a pagare l’Imu.

A Vasto stanno soprattutto nelle zone più periferiche e sono destinati prevalentemente ad insediamenti commerciali ed artigianali all’ingrosso e  aree camping, ma con l’attuale recessione e la crisi edilizia i proprietari chiedono un ripensamento su  questa tipologia di investimenti, favorendo quelli compatibili con il territorio e con la sua economia.

                Anna Bontempo (Il Centro)

 

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