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Sparò nel negozio di acquari, va in carcere

16 ottobre 2007 due uomini, in sella ad una Honda XL, raggiungono il negozio di acquari Reef in corso Mazzini. La moto si ferma: uno dei due resta in sella, l’altro scende ed entra nel negozio.  Lo fa con il casco in testa e spara quattro colpi di pistola calibro 7,65 in rapida successione. Poi, fugge e si lascia alle spalle due feriti, un operaio e un rappresentante che in quel momento erano nel locale. Illeso il gestore e due soci. La Corte di Cassazione ha condannato definitivamente alla pena di 8 anni uno dei due autori della sparatoria, Fabio Martusciello, 35 anni , nato a Napoli, per molti anni residente a Gissi. La Procura distrettuale antimafia dell’Aquila ha emesso un ordine di cattura nei suoi confronti.

Informato del provvedimento dal suo legale, l’avvocato Arnaldo Tascione, Martusciello si è costituito spontaneamente raggiungendo il carcere di Terni, località in cui si trovava in questi giorni. A distanza di dieci anni dall’accaduto la Cassazione mette fine ad una inquietante vicenda. Quella sparatoria è ancora viva nella mente dei vastesi. Martusciello quel giorno era con Lorenzo Cozzolino, 48 anni di Cercola (Napoli), il collaboratore di giustizia che ha dato il via alla maxi operazione Adriatico. Per sparare si tolse per pochi istanti il casco. Quei secondi furono decisivi.

Il movente è sempre rimasto un mistero. Secondo gli investigatori e i magistrati Martusciello  avrebbe premuto il grilletto per vendicare un torto subito da Cozzolino. A ordinare la sparatoria sarebbe stato quest’ultimo. La Honda, infatti, era sua e gli investigatori sono sicuri che a guidarla quel giorno fosse proprio lui. Martusciello é  stato condannato definitivamente per concorso in tentato omicidio. Nè la dichiarazione di estraneità ai fatti, resa da Martusciello fin dall’arresto il 29 ottobre 2007 , nè l’alibi che lo stesso fornì ai carabinieri sono riusciti a far cambiare idea ai giudici.

A inchiodare entrambi gli accusati sono stati gli indizi di colpevolezza raccolti dalla Dda e dall’allora capitano dei carabinieri in servizio a Vasto, Vincenzo Orlando. Fra gli elementi raccolti c’è anche una copia del Centro del 17 ottobre (giorno successivo alla sparatoria) trovato sul comodino di Martusciello, aperto sulla pagina che ricostruiva quanto successo nel negozio di acquari.

Paola Calvano (il centro)

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