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Ed ora la Vastese sogna con i suoi vastesi

Quattro vittorie consecutive, l’ultima a Pesaro con la Vis che in casa non perdeva da sette mesi e non prendeva quattro gol da due anni, e quarto posto in classifica, a -3 dalla vetta. Alzi la mano chi si aspettava di vedere la Vastese in zona play off dopo otto giornate. Una squadra giovanissima con l’età media di 22 anni e con sette giocatori vastesi in organico: i due veterani Fiore e Stivaletta e i baby Alberico, Napolitano, Colitto, Di Pietro e Iarocci, schierato titolare a Pesaro.

Un capolavoro, l’ennesimo di Gianluca Colavitto, tornato alla guida della Vastese dopo l’esonero dello scorso anno. I numeri del tecnico campano sulla panchina biancorossa sono impressionanti: in 63 partite di campionato, Colavitto ha ottenuto 35 vittorie, 20 pareggi e 8 sconfitte, vincendo anche l’Eccellenza.

Il presidente Franco Bolami si gode i risultati, ma rimane con i piedi per terra. “Calma, i nostri obiettivi non cambiano“, frena Bolami, “la priorità resta una salvezza tranquilla, poi quello che verrà in più sarà tutto di guadagnato. Non mi aspettavo un inizio di stagione così esaltante perché la squadra è giovane e pensavo che avrebbe pagato l’inesperienza. E, invece, questi ragazzi hanno dimostrato di avere grande talento. A me piace tanto Bittaye perché con la sua velocità riesce sempre ad essere pericoloso.

Adesso sarà difficile contenere l’euforia dei tifosi biancorossi che sognano di tornare nei professionisti.

Dobbiamo fare un passo alla volta. Noi stiamo seminando il terreno e ci stiamo strutturando a livello societario e sul settore giovanile. Tornare in serie C è un sogno che ci piacerebbe realizzare e non nascondo che ci stiamo pensando. Per farlo servono programmazione e il sostegno di tutta la città. Noi siamo nove soci e non abbiamo nessun ritorno personale: facciamo calcio solo per passione e per amore della Vastese. Mi piacerebbe che altri imprenditori vastesi si avvicinino al nostro progetto”. Riprendere Colavitto, fortemente voluto dal neo ds Micciola, e affidarsi ai giovani, è stata una scelta azzeccata.

“Colavitto è un grande lavoratore. L’anno scorso non c’era feeling tra lui e il direttore sportivo (De Filippis, ndc) e abbiamo dovuto cambiare. Quest’anno, Micciola mi ha subito detto che sarebbe venuto a Vasto solo con Colavitto. Noi l’abbiamo assecondato e la scelta è stata vincente. Abbiamo iniziato un nuovo progetto e la mentalità è quella giusta“.

Domenica all’Aragona sarà derby con i Nerostellati.

“La vittoria di Pesaro è stata un’impresa, ma non dobbiamo montarci la testa. Testa bassa e continuare a lavorare con umiltà, poi alla fine tireremo le somme”.

Giammarco Giardini (il centro)

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