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Sistemi informatici, la Procura apre un’inchiesta

municipio

Il frazionamento dell’appalto in due tranche, il primo da 39.600 euro e il secondo da 80mila euro, intrecci societari e alcune pratiche edilizie riguardanti il cambio di destinazione d’uso di un immobile da magazzino a scuola dell’infanzia.

E’ una indagine a 360° quella aperta dalla Procura di Vasto sull’appalto per i servizi informatici, la cui procedura è finita nel mirino del Movimento 5 stelle.

L’inchiesta, avviata in seguito all’esposto della consigliera comunale Dina Carinci, è alle battute iniziali, ma gli inquirenti hanno già interrogato, in qualità di persone informate sui fatti, un dirigente comunale e un libero professionista. Sotto la lente di ingrandimento della magistratura è finita non solo la procedura per l’affidamento diretto  alla società Studio K srl, nonostante fosse pienamente efficace un altro contratto con la società Dedagroup spa, ma anche il ruolo avuto da alcuni professionisti, legati da vincoli di parentela, che intrattengono un rapporto di collaborazione con il Comune e della cui presenza negli uffici i consiglieri comunali di opposizione hanno chiesto conto in più di una occasione.

Secondo la Carinci – che nell’esposto ha ricostruito con dovizia di particolari i passaggi più salienti – “è evidente che da questa operazione qualcuno ha ottenuto dei vantaggi, ma non è altrettanto evidente l’interesse pubblico che avrebbe dovuto rivestire l’azione posta in essere dagli uffici comunali: si ravvisano, infatti, numerosi problemi tecnici legati all’uso del nuovo software”.

La pentastellata si è anche soffermata sul rapporto di collaborazione che alcuni professionisti intrattengono con il comune di Vasto. L’amministrazione dal canto suo ha già avuto modo di chiarire, sia in consiglio comunale, sia attraverso i propri dirigenti,  che la sostituzione del software e l’affidamento del servizio allo studio K ha comportato un risparmio di spesa di 100mila euro rispetto alla gestione con il precedente sistema informatico. Su queste ed altre circostanze dovrà fare piena luce la magistratura.

La questione relativa ai servizi informatici, oggetto anche di un esposto all’Anac,  tiene banco da tempo negli ambienti politici cittadini. Diverse le interrogazioni presentate dai consiglieri di minoranza.  

Anna Bontempo (Il Centro)

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