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Una Vastese ordinata e bella

E’ chiaro che il test di ieri sera lascia il tempo che trova al pari di quello che è stato il risultato finale. Ma è altrettanto chiaro che è servito alla Vastese per mettere minuti nelle gambe in vista delle partite che contano, sia di Coppa Italia che di Campionato.
L’impressione, almeno in questa prima fase della stagione, è che la squadra del presidente Franco Bolami reciterà un ruolo da protagonista in serie D. Che poi possa vincere o meno il campionato è impossibile saperlo ma i tifosi già sognano. E non è poca cosa dopo anni di buio totale.
“L’importante è essere pronti per l’inizio del campionato – ha detto a fine gara Gianluca Colavitto e per questo stiamo lavorando duramente già da diversi giorni. La partita? Certo, giocare contro una squadra di serie A è sempre bello e, anche se si tratta solo ed esclusivamente di calcio d’agosto, le motivazioni sono sempre tante.”
La Vastese, seppur a corrente alternata, è piaciuta: ha giocato a testa alta, senza alcun timore reverenziale, mostrando già una discreta condizione fisica. La squadra, completamente rinnovata rispetto a quella che lo scorso anno ha vinto il torneo di Eccellenza, ha già delle buone trame di gioco, soprattutto nella fase offensiva.
“Abbiamo ancora tanto da lavorare ma sono soddisfatto per come stanno andando le cose – ha aggiunto Colavitto – la squadra cresce con il trascorrere dei giorni. C’è voglia di fare bene ed è molto importante.”
Ieri sera, contro il Pescara, al cospetto di uno stadio gremito (erano almeno dieci anni che non si vedeva tanta gente), Colavitto ha schierato i suoi con il classico 4-4-2, pronto a diventare 4-3-3 in fase offensiva. Una squadra ordinata che ha rischiato pochissimo fino all’errore in fase di disimpegno di Campanella che ha consentito al Pescara di andare al riposo in vantaggio. Nella ripresa il Pescara arrotonda il risultato ma per la Vastese è festa uguale: la città è tornata in amore per il calcio.
Una ultima annotazione sullo stadio. Carmine Sarni, sponsor della società, chiede l’intervento del Comune.
“C’è tanto da fare – ha sottolineato l’imprenditore – l’Aragona ha bisogno di interventi strutturali di una certa importanza. Qualcosa bisognerà fare.”

 

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