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Camillo D’Alessandro: “La posizione di D’Alfonso sulle trivelle è molto chiara”

 

Dopo la nota del presidente della Commissione di vigilanza della Regione Abruzzo Mauro Febbo e del capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri relativa alla posisione del Presidente della Regione Luciano D’Alfonso per la questione riguardante il referendum sulle trovelle in programma per il il 17 aprile, arriva la risposta del Consigliere regionale del Pd, Camillo D’alessandro.

“Fanno finta di non aver compreso la posizione del Presidente della Giunta regionale sulle vicenda delle trivelle in mare, che invece è molto chiara poiché non è una chiacchiera come quella a cui loro ci sottopongono con l’ennesimo comunicato, ma una posizione che coincide con un fatto. Il fatto è che Ombrina di ferro non esiste più, è defunta con l’emendamento del Governo alla Legge di stabilità del 2016 e con la successiva comunicazione del 29 gennaio 2016 n. 2457 con cui il Ministero dello sviluppo economico ha chiuso il procedimento e rigettato l’istanza di concessione di coltivazione di idrocarburi, presentata dalla società RockHopper Italia Spa, comunicazione pubblicata nel numero 8 del Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse, di cui invieremo copia ai due consiglieri”. “Questo fatto è il risultato della mobilitazione civile degli abruzzesi e dell’impegno della Regione Abruzzo e del suo Presidente – continua D’Alessandrto – che è riscontrabile in modalità multimediale con foto, messaggi, sms, video, corrispondenza, riunioni che testimoniano tale impegno, che è riuscito a ribaltare una situazione che fino ad allora sembrava chiusa a svantaggio del mare blu, nonostante le ripetute mozioni, interpellanze e risoluzioni senza efficacia a cui ci aveva abituato soprattutto il centrodestra”. “Non solo Ombrina mare è defunta ma tutte le autorizzazioni di nuove attività estrattive entro le 12 miglia dalla costa sono state bloccate dall’emendamento del Governo del 13 dicembre 2015, a seguito del quale la Regione Abruzzo ha dichiarato cessata la materia del contendere – spiega il Consigliere – Dunque, per questo motivo la Regione Abruzzo non figura, diversamente da altre regioni, tra i promotori del referendum, che riguarda solo ed esclusivamente la durata delle concessioni già in essere e non è quindi tenuta a dare alcuna indicazione di voto: si tratta di un referendum sul quale gli abruzzesi hanno la maturità e l’intelligenza di esprimersi, senza bisogno di essere indottrinati da chicchessia, e tanto meno dai consiglieri Febbo e Sospiri”. “Il Presidente D’Alfonso ha così mantenuto gli impegni assunti con la coalizione di governo, che era contraria a nuove autorizzazioni poiché nuove autorizzazioni non ci saranno – conclude D’Alessandro – e con la comunità abruzzese che aveva manifestato per impedire Ombrina di ferro, perché Ombrina di ferro è morta e sepolta. Il resto appartiene al rito delle chiacchiere e al teatrino politico che lasciamo volentieri alle cure dei due consiglieri, con il loro profluvio di comunicati privi di fatti e di proposte”.

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