Verrà inaugurata domani, alle ore 18.30 in piazza San Vitale all’interno del Parco Archeologico del Quadrilatero, la nuova copertura del mosaico romano del quarto secolo dopo Cristo. Questa mattina il sindaco Tiziana Magnacca ha voluto incontrare la stampa per «far cogliere la bellezza e far comprendere il valore artistico e storico del lavoro svolto nella speranza che possa essere fruito da un maggior numero di persone». Conferenza stampa, alla quale hanno partecipato gli assessori comunali ai Lavori Pubblici Giancarlo Lippis e alla Cultura Giovanni Artese e la presidente della cooperativa Parsifal Katia Di Penta, per consentire ai giornalisti «di vedere, testimoniare e diffondere la bellezza del patrimonio archeologico che abbiamo a San Salvo».
«Con questo intervento – ha aggiunto il sindaco – abbiamo inaugurato un nuovo modo di procedere dell’Amministrazione comunale aprendoci ai suggerimenti di giovani professionisti». Infatti attraverso un concorso di idee sono stati presentati 35 lavori, è stato individuato un progetto realizzato in corten e vetro, quello di Lucia Secondo, Stefania Giardinelli e Alessandro Vitale, scelto da una commissione nominata dall’ordine degli architetti e degli ingegneri della provincia di Chieti e coordinata dal dirigente comunale Franco Masciulli, che ha consentito di eliminare quella copertura chiusa che era fortemente lesiva a livello di impatto estetico e urbanistico, oltre a non consentire ai cittadini una piena fruizione del mosaico.
Il sindaco ha voluto ringraziare Amalia Faustoferri, della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, che sarà domani presente all’inaugurazione per «averci consigliato, seguito e sostenuto in questo importante impegno di riqualificazione urbana», i restauratori dell’Archeoclub e Perigè che a titolo gratuito si sono impegnati, la Parsifal Cooperativa e Michele Massone, la Pilkington che ha fornito i vetri e la Faco di San Salvo che ha eseguito i lavori.
Struttura che restituisce uno spazio rinnovato ai cittadini consentendo di eliminare quella barriera che impediva di apprezzare la profondità della piazza.
Lippis ha ricordato che è stata demolita una copertura collocata nel 2006 e che doveva essere invece temporanea. «Nel 2012 appena ci siamo insediati – ha spiegato – abbiamo eliminato una struttura percorrendo con successo il concorso di idee che non solo restituisce ai cittadini la piazza ma ora hanno la possibilità di vedere e apprezzare il mosaico accompagnata da tre totem illustrativi con spiegazioni in inglese e italiano. Sarà completamente illuminata, all’interno ci sono delle tendine temporizzate oltre alla climatizzazione, per preservare il mosaico da luce e sbalzi di calore».
Katia Di Penta ha spiegato il valore artistico del mosaico che si inserisce in una storia molto più antica della Città di San Salvo, collocato in un tessuto urbano importante che vede questo territorio svilupparsi nel momento in cui si manifesta la crisi dell’impero romano. Mosaico policromo che ricopriva come pavimento una stanza di 50 metri quadri realizzato con pietre di otto colori diversi (bianco, grigio, nero, due tonalità di verde, rosso vinaccia, mentre altre tessere, gialle e arancio, sono state ricavate dai mattoni) e materiali provenienti dall’oriente e che giungevano con le navi al porto di San Salvo «per una città con una buona economia, dotata di buon gusto e prestigio».
L’assessore Artese esordisce che «dopo la distruzione della Porta della Terra e della facciata della chiesa di San Giuseppe che erano i monumenti simbolo di San Salvo adesso il mosaico romano sta assumendo la funzione di valore simbolico per la città». Artese ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione comunale per il recupero e la riscoperta di San Salvo anche attraverso l’esplorazione dell’acquedotto romano ipogeo, gli scavi nella villa di via San Rocco e lo svuotamento della cripta di San Giuseppe, per valorizzare appieno il patrimonio storico e architettonico della nostra città».