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Il Liceo Musicale di Vasto: una scuola che cresce

Sono molto diversificate le proposte culturali del Liceo musicale “Mattioli” di Vasto. Orchestra, coro, solisti strumentisti e vocali stanno aprendo un importante rapporto con il territorio. Nei fatti, promuovendo la divulgazione e la fruizione della cultura musicale culta e popular in comunità non sempre attraversate da articolate esperienze di saperi sonori rendono praticabile quel processo di lifelong learning (o apprendimento permanente) con cui deve sempre più misurarsi la società della conoscenza.

Ma di là dalla pratica dell’educazione durante tutto l’arco della vita, la didattica del Liceo Musicale ottiene risultati positivi nel confronto con altre realtà scolastiche nazionali. L’ultima recente affermazione (24-28 marzo) all’Ischia festival-Trofeo Scuola Music Lab (classificandosi al primo posto in questa edizione) dà conto della sua qualità (raggiunta al secondo anno di istituzione) nel rapporto con i licei musicali di Napoli, Castellamare di Stabia, Avellino, Sant’Antimo (Na), Potenza, Pompei ecc.

Merita più di un riflessione questo risultato. Se ne coglie il senso nella quotidianità del lavoro scola-stico. Se si pensa che dal 22 dicembre 1900 (anno in cui, per l’ultima volta, Vincenzo Marchesani ten-ta di costituire una Filarmonica stabile con sede al “Rossetti”) in città non ha più trovato consistenza un’orchestra stabile (parlo di stabilità, non di episodi occasionali), si può ben capire quanto sia rilevante la presenza di un liceo musicale. Diciamolo tutta. Oggi come oggi sono solo i Licei Musicali a poter garantire l’attività di orchestre (anche se giovanili) nei territori in cui sono allocati. Le comunità locali hanno tutto il tempo per scoprire l’assoluta novità di queste istituzioni che costituiscono forme organizzate e continuative nel fare e produrre cultura.

E c’è di più. Il Liceo musicale attua una revisione in profondità della didattica nell’istruzione secondaria di II grado: la decostruzione del gruppo classe. Che cosa significa tutto questo? Molto semplice. Sono i ragazzi che scelgono il primo strumento (e di conseguenza, il docente). Sono i ragazzi che formano la classe; non la classe, i ragazzi. Sono gli allievi che imparano a scegliere a quattordici anni e, per di più, con un esame di ammissione. Qualcosa di assolutamente unico nel panorama scolastico italiano. Qualcosa che fonda l’inclusione su di un’iniziale selezione. Qualcosa, cioè, che basa il proprio idem sentire de republica sulla condivisione di una scelta culturale.
Il Liceo Musicale di Vasto offre questa straordinaria possibilità. Si tratta solo di capirla.

Luigi Murolo

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