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Paolucci: a Vasto presto l’attivazione della lungodegenza e il potenziamento del punto nascita

Potenziamento del reparto di Ginecologia e Ostetricia, attivazione della lungodegenza e riconversione della Casa di cura S. Francesco: sono questi i tre passaggi nodali contenuti nella esposizione tenuta in tarda mattinata dall’assessore regionale alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci nel corso di un confronto con la stampa vastese convocata per l’occasione nella Sala del Gonfalone di Palazzo di Città.

Un breve excursus ripartito lì da dove era stato lasciato, ovvero dall’intervento nel corso del Consiglio comunale del 16 dicembre scorso, per tracciare una linea su quello che è stato fatto e quel che si farà rispetto agli impegni presi in quella circostanza.

Si parte dalla lungodegenza, per la quale “qualche settimana fa è stata avviata la procedura per l’apertura”. Non poteva mancare un tuffo in una delle tematiche che più di ogni altra stanno animando il dibattito politico sulla sanità abruzzese, ovvero i punti nascita. Paolucci ha ribadito come ne resteranno 8 (chiuderanno, dunque, i 4 punti in predicato tra cui quello di Ortona), ma ha anche detto che “questa riorganizzazione determinerà necessariamente un rafforzamento degli altri punti sia a livello strutturale che di sicurezza con interventi che riguarderanno il blocco parto, la strumentazione, l’UTIC”.

“Questa riorganizzazione – ha sottolineato l’assessore – permetterà agli 8 punti nascita regionali di avere i numeri a norma rispetto alle indicazioni dell’OMS con più di mille parti all’anno, superando di fatti le prescrizioni delle norme emanate da Fazio e dalla Balduzzi”.

Altro capitolo importante la scuola infermieri in merito alla quale Paolucci ha detto che vi sono “garanzie di permanenza” prima di dedicarsi al Distretto Sanitario, “potenziato con il servizio di Diabetologia”, e alla vicenda della Casa di cura S. Francesco.

“Una questione per la parte nostra già risolta – ha detto – con una prima tranche liberata per il pagamento degli stipendi ed ora ne elargiremo una seconda”. “il vero problema – ha aggiunto – è con la Regione Molise che ha un pesante buco di bilancio e con la quale è stata avviata una procedura giuridica sulla quale la Regione Abruzzo non può esercitare alcun intervento”.

Per il S. Francesco, Paolucci ha detto, con una punta d’orgoglio, che “ieri abbiamo consegnato un percorso di riforma fermo da 15 anni, abbiamo avviato la riconversione delle strutture comunitarie e il S. Francesco ha accolto positivamente la riconversione che porterà a un aumento dei servizi e della loro qualità rispondendo meglio alle richieste del territorio”.
“In quel di Rivisondoli il ministro Lorenzin – ha aggiunto – ci aveva chiesto tre passaggi fondamentali: la riorganizzazione dei punti nascita; la rete di emergenza/urgenza (il cui piano di riorganizzazione dovrebbe essere varato in una quindicina di giorni); una risposta adeguata al fabbisogno territoriale e residenziale di fronte a una popolazione che invecchia”, indicazioni, dunque, che la Regione sembra soddisfare.
Per la trasformazione del S. Francesco, che i sindacati chiedevano da tempo anche per avere un’idea del futuro della struttura e dei lavoratori, la stessa Regione coprirà i prossimi passaggi fino al completamento della riconversione.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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