Si comincia con Palizzi per poi passare a Canci, Martella e D’Aloisio da Vasto e arrivare ai nostri tempi con Nicola D’Adamo, l’autore della maggior parte delle tele e Alessandra Minerva, che espone una verticale astratta molto colorata. Oltre agli “amici vastesi” contemporanei sono ospiti due tele dell’artista romano Frantuzzi “Statua alata” e “Vaso di fiori”. Palizzi è rappresentato da due acqueforti che ritraggono gli usi e i costumi di Napoli, Canci da due acquerelli a tema della nostra città, “Vasto coi fiori” e “Trabocco”. Il soggetto del trabocco è protagonista anche di un quadro di D’Adamo dall’omonimo titolo. Temi a metà tra natura e mare anche per i quadri di D’Aloiso : “Barche”, “Alberi”, “Riflesso sul lago”. Vasto, infatti, non solo è il trait d’union per le radici comuni degli artisti, ma anche per i soggetti, molti dei quali sono ispirati alla nostra città, non solo in termini paesaggistici, ma anche storici. Sempre di Nicola D’Adamo, infatti, si può ammirare il bozzetto del ritratto di “Don Silvio Ciccarone”, il grande sindaco e uomo politico di Vasto. Non può non essere ricordata “La Sfinge” di Nicola D’Adamo, una copia di Francis Bacon, che con la riproposizione del cubismo del pittore irlandese arricchisce di un’ulteriore stile la mostra. Le tele sono in tutto diciassette, una piccola esposizione, ma molto ricca e ben organizzata che può essere visitata nella galleria Arcadia, in piazza Rossetti 35 dalle 18.00 alle 20.00 fino al 7 aprile. Chi lo vorrà, potrà indicare sull’apposito fogliettino del sondaggio il quadro preferito nella mostra…per l’organizzatore Gianfranco Bonacci è la copia di Francis Bacon. E per voi?
Nausica Strever