“È inaccettabile trovarsi nella condizione di ricevere lezioni di sicurezza in tema di amianto da qualcuno che parla senza avere alcuna cognizione, facendo allarmismo immotivato”: durissima la replica di Anna Suriani, responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione della Asl Lanciano Vasto Chieti, che rimanda al mittente le accuse riferite a una condotta superficiale e inefficiente tenuta dall’Azienda circa la presenza di amianto all’ospedale di Lanciano. Il mittente è il senatore vastese Gianluca Castaldi che nelle ore scorse aveva sollevato molteplici perplessità circa presunte omissioni nella rimozione del vinil-amianto da alcune aree pavimentate del Floraspe Renzetti.
“Sostenere, senza avere conoscenza alcuna né della materia né dello stato dei fatti – aggiunge la Suriani – che la presenza di amianto determini un rischio addirittura “letale” per i lavoratori come per la popolazione che frequenta quei locali, significa paventare pericoli inesistenti. La presenza di pavimenti in vinil amianto, come documentato nella letteratura scientifica e in particolare dall’ISPSL-INAIL, non costituisce un problema urgente di salute pubblica, e gli stessi delicati lavori di rimozione, condotti con procedure e tecniche di facile applicazione, sono in grado di evitare la contaminazione ambientale da parte di fibre di amianto.
Per il rischio amianto va peraltro fatta una netta distinzione fra i materiali friabili e quelli compatti. I pavimenti in vinil amianto (linoleum) largamente usati nei decenni ‘60-’80, dato il basso costo, per la pavimentazione di edifici pubblici appartengono a questa seconda categoria, nella quale l’amianto è fortemente inglobato in una matrice resinosa, e il rilascio di fibre è estremamente improbabile. Tant’è che se per i primi la valutazione del rischio deve essere fatta con rigidi protocolli e i lavori di rimozione devono essere condotti con la massima sicurezza, per i materiali compatti, e in modo particolare per il vinil amianto, le procedure possono essere semplificate.
D’altronde l’esito dei primi esami relativi alle indagini ambientali ancora in corso, conferma tale certezza. L’azienda, fortemente impegnata sul tema della sicurezza dei propri lavoratori, ha nello specifico attivato una serie di iniziative tese a ottimizzare le procedure già in corso, tra le quali l’aggiornamento del monitoraggio dei manufatti contenenti amianto, l’informazione al personale, la predisposizione di cartellonistica, proseguendo un’attività costante di rimozione dei manufatti che negli ultimi anni ha registrato ben 17 interventi di bonifica”.
Nel documento diffuso dalla Asl teatina si sottolinea anche che “di recente la Direzione aziendale della Asl ha anche designato il responsabile amianto, nella persona di Francesco Cau, al fine di ottimizzare i sistemi di monitoraggio e segnalazione dei materiali contenenti amianto, ed elaborare una specifica procedura e informativa per la gestione degli stessi.
Intanto dai preliminari risultati consegnati dalla ditta Galeno incaricata di effettuare il monitoraggio e censimento amianto, emerge che all’ospedale di Lanciano i limiti di Legge non vengono in nessun caso superati. La messa in sicurezza dei locali del “Renzetti”, affidata a una ditta specializzata e certificata, prosegue nel rispetto di norme e protocolli, e se in alcuni casi si sceglie di operare di notte, è solo per evitare di intralciare di giorno le attività assistenziali”.