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Pollutri vs Lapenna: “il ruolo di Sindaco non arriva sulla testa di nessuno con atto notarile di successione”

pollutriQuel che è successo in questi giorni, ovvero la comparsa di adesivi ingiuriosi verso il primo cittadino vastese Luciano Lapenna e la successiva aggressione ai danni del medesimo tra le mura di Palazzo di Città, tiene ancora banco anche sul piano politico, alla luce anche della nota ufficiale con il quale lo stesso Lapenna ha motivato gli eventi come conseguenze “di una campagna mediatica di odio e di disprezzo che ha superato la civile convivenza e il legittimo dibattito politico”.

Ad affondare ancora il dito nella piaga ci pensa l’ex “compagno” del sindaco di Vasto, Angelo Pollutri, già primo cittadino di Cupello dove ore ricopre la carica di consigliere comunale nonché dirigente del Pd e, secondo indiscrezioni, uno dei concorrenti alle primarie del centrosinistra per le prossime comunali vastesi. Pollutri entra a gamba tesa sulla vicenda utilizzando il “solito” social network per esprimere la sua posizione. Una posizione dura e di condanna per le parole di Lapenna. Ecco la nota.

“Premesso che condanno a priori gli episodi di violenza e di vigliaccheria nei confronti dei rappresentanti istituzionali di qualsiasi livello – scrive Pollutri sul suo profilo Facebook – non posso certo mordermi la lingua e non esprimere il mio personale punto di vista su gli episodi di questi giorni a livello locale.

In una intervista telefonica ad Emma Bonino da parte del tg, la stessa affermava che dalla passione politica non ci si dimette mai.

Intanto in “bocca al lupo” alla Signora Emma.

La ragione del mio intervento sta nel fatto che, condivido e sottoscrivo le considerazioni di Gabriele Cerulli e Davide D’Alessandro, sulle inopportune lagnanze del sindaco di Vasto su una campagna di odio ed intolleranza promossa e mossa nei suoi confronti per ragioni politiche in virtù della prossima campagna elettorale per il rinnovo della carica di Sindaco della città.

Premetto che, ho l’impressione che della prossima campagna elettorale non importi nulla alla città, tanto è grande il mortorio sull’argomento, che anche i Grillini si son persi nel cielo stellato.

Un’altra ragione che, affievolisce l’argomento è l’impossibilità di ricandidatura a sindaco dell’attuale primo cittadino, a meno che lo stesso si accontenti di candidarsi alla carica di consigliere comunale per tenersi in postazione visibile all’Anci regionale e giocare la partita della vita …la corsa a Roma.

Poco importa se da consigliere comunale di maggioranza o di opposizione… questo per il PD di Vasto sarà un guaio… ma c’è tempo.

Tornando a Bomba, il ruolo di Sindaco non arriva sulla testa di nessuno con atto notarile di successione. Non vi è un obbligo ecclesiale allo svolgimento del ruolo. Non è un sacramento che non da ‘ diritto alla comunione.

Esser Sindaco è una scelta personale di disponibilità alla comunità che si desidera amministrare e dopo l’illustrazione delle proprie idee i cittadini decidono di fidarsi o meno.

Nel caso la desiderata va in porto, l’eletto mette nel conto che non saranno sempre solo applausi, ma anche minacce, maldicenze, pettegolezzi, calunnie. Insomma un insieme di dolori intimi da gestire con delicatezza.

È ovvio che non è sempre cosi, nell’attività di Sindaco ti capiterà di salutare il Papa, Fassino, Prodi.

Ti capiterà di andare a cena con la propria signora insieme ad attori e attrici famosi. Il ruolo di Sindaco ti può dare la possibilità di visitare per gemellaggi paesi che non conosci tutto a spese della cittadinanza. E poi tante cose ancora.

Insomma se dopo dieci anni di sindacatura mi capitasse di fare un bilancio della mia attività ed una persona qualsiasi mi chiedesse se questa esperienza è stata una jattura gli risponderei No!!!!.

Essere il Sindaco che rappresenta una comunità importante poi come Vasto varrebbe la pena viverla camminando a tre metri da terra e non come una disgrazia, anzi!

Durante l’esperienza di sindacatura possono viversi anche momenti negativi e la possibilità di incontrare persone con strani grilli per la testa è frequente. È ovvio che questo non va tollerato, ma gridare al complotto è esagerato. Mi sembra una via di fuga dalla stanchezza del proprio ruolo come un’accorciatoia tutta in discesa.

La solidarietà per gli episodi negativi vissuti dal sindaco di Vasto in riferimento a qualche articolo o commento negativo nei suoi confronti non trovano la mia disponibilità, né da dirigente del PD né da ex Sindaco.

La prima ragione è quella espressa prima, quando ci si candida si sa in partenza che occorre fare il conto con la maldicenza che un ruolo così importante attrae ,mi meraviglia che dopo quarant’anni di cariche elettive sulle spalle questo aspetto risulti sconosciuto.

La seconda ragione è quella che la solidarietà in politica in politica non è dimmerabile come le luci a LED. La solidarietà va anche praticata.

Ad esempio se ci sono colleghi Sindaci fatti sberleffo di rappresentanti delle istituzioni del proprio comune amministrato vanno prese distanze da loro in modo palese.

Se si è rappresentanti delle istituzioni e si fa parte di una squadra politica non si stappa lo champagne per le disgrazie politiche dei colleghi di partito. La solidarietà è una cosa seria che va praticata sempre.

Penso, che la trovata ad alzare la voce contro probabili complotti sia una pessima trovata pubblicitaria per nascondere problemi più profondi. Nelle sedi opportune parleremo di essi.

Concludo dicendo che non si può stare tutti i giorni a polemizzare e dire che è colpa dei soldi che non ci sono, contro i Presidenti di regione, contro i giornalisti, contro gli imprenditori, contro i cittadini, contro contro e contro i vigili ….insomma una lagna continua.

Le città vanno guidate entusiasmandole e non deprimendole e se non si ha l’entusiasmo occorre che si vada a casa e trovare persone onorate a guidare la Città”.

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