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Don Domenico Spagnoli: “Presto un incontro di studio dedicato a San Cesario”

San Cesario1
San Cesario

Importante ritrovamento durante i lavori di restauro dell’urna che contiene il corpo intero di San Cesario, custodito nella cripta della chiesa di Santa Maria Maggiore di Vasto. Per consentire la ripulitura della struttura in legno e vetro, a causa dell’accumularsi della polvere nel corso degli anni, è stato “necessario estrarre il martire dalla sua custodia – sottolinea il parroco Don Domenico Spagnoli. L’operazione, perfettamente riuscita, ha permesso di avere diverse conferme su ciò che si tramandava… La conferma più importante però, che è fonte di gioia, non solo per i credenti, ma anche per tutti gli appassionati della storia locale, è il ritrovamento del prezioso cofanetto, all’interno dell’urna, contenente due bolle autentiche, relative alle reliquie. La più antica porta la data del 9 maggio 1695 e reca la firma e il timbro del Cardinale Gaspare de Carpineo.

Una delle due bolle
Una delle due bolle

Questo documento, oltre ad indicare la consegna a Cesare Michelangelo D’Avalos, conferma il nome Cesario, la provenienza “coecemeterio Castuli extractum” (cioè prelevato dal cimitero di San Castuli) e ne certifica la presenza dell’ampollina contenente il sangue del martire. Sul retro delle pergamena, poi, vi è il riferimento alla donazione fatta alla Chiesa il 13 novembre dello stesso anno. Insieme alla prima bolla è stata ritrovata inoltre la bolla della successiva riconognizione canonica del 1894, con la firma dell’arcivescovo di Chieti ed amministratore di Vasto, mons. Rocco Cocchia. Tanta è stata la soddisfazione dei presenti nel poter ammirare la cura con la quale sono stati redatti i numerosi certificati di autenticità delle altre reliquie custodite nella seconda urna. I testi, interamente scritti a mano, hanno il sapore di una tradizione che consegna ai posteri un vero e proprio patrimonio di fede.

“Con la ricchezza di documenti e di fotografie – dichiara Don Domenico – sarà presto organizzata una serata interamente dedicata a San Cesario e al suo restauro”. Ad aprire le teche che custodiscono le reliquie di San Cesario e quelle di altri santi, sono stati il Parroco di Santa Maria Don Domenico Spagnoli, alla presenza dei delegati dell’Arcivescovo Mons. Bruno Forte, Mons. Decio D’Angelo e Mons. Massimo D’Angelo, con la collaborazione dei Confratelli della Congrega della Sacra Spina e del Gonfalone.

Giuseppe Catania

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