Ad animare l’agone politico sansalvese in questi ultimi mesi è stato certamente Fabio Raspa, capogruppo di quella Lista Popolare che ha portato il suo leader Eugenio Spadano a ricoprire la carica di presidente del Consiglio comunale. Rapporti sempre tesi quelli tra Raspa e la maggioranza sfociati già nel settembre scorso nelle dimissioni, poi ritirate, dello stesso dalla presidenza della Commissione Affari sociali. Una vicenda sulla quale una reale chiarezza non c’è mai stata.
A quasi tre mesi da quegli eventi che hanno rappresentato comunque una lacerazione evidente all’interno dell’Amministrazione Magnacca, è esplosa anche la bomba Consorzio Icea che ha portato alle casse comunali un debito di oltre 4 milioni di euro.
Una vicenda che ha segnato pesantemente il legame tra Fabio Raspa e la sua famiglia, dal momento che il papà era stato il fondatore del Consorzio, e la maggioranza di centro-destra. Le dichiarazioni del sindaco Tiziana Magnacca che ha parlato esplicitamente di un Raspa in posizione diversa rispetto ad Angiolino Chiacchia e della necessità per l’Amministrazione comunale di porre gli interessi dei cittadini tutti davanti a quelli personali, non sono affatto piaciute al consigliere popolare che dopo aver disertato la seduta dell’assise civica di ieri, attraverso un documento letto in aula proprio da Spadano ha ufficializzati il proprio divorzio dalla lista di appartenenza, pur garantendo il proprio appoggio alla maggioranza.
Il testo della lettera al Consiglio è duro ed eccone alcuni passaggi: (…)”Le dichiarazioni riguardanti un mio presunto comportamento dissimile da quelle del vicesindaco e a quanto pare non gradito da questa amministrazione, mi lasciano oltremodo esterrefatto, e mi domando in che modo secondo il Sindaco ho mancato di rispetto e linearità nei confronti di questa maggioranza. A tutt’oggi né in privato, come ci si aspetterebbe, né in pubblico, nessuno mi ha mai spiegato come e in che modo avrei avuto dei comportamenti lesivi di questa amministrazione. Le discussioni aperte e alla luce del sole non sono forse gradite?
Si è addirittura citata la famiglia Raspa come se fosse unica parte interessata nella vicenda Icea, quasi additandola a mò di clan. Ricordo a tutti i presenti che la storia di mio padre, fondatore del consorzio Icea, è la storia di una persona che ha dato lavoro e ricchezza a questa città. Si può legittimamente contestare l’esito del contenzioso con questo comune ma è inaccettabile una sorta di ostracismo nei confronti miei e della mia famiglia. Ricordo infatti che il consorzio Icea ha un consiglio di amministrazione, una assemblea dei soci che altrettanto legittimamente decidono come e in che sede far valere i propri diritti.
Per tali ragioni, pur confermando il mio sostegno a questa maggioranza, mi trovo costretto soprattutto per motivi umani e personali ad uscire dalla Lista Popolare, ricordando ai miei amici di maggioranza e alla cittadinanza che il mio comportamento è sempre stato corretto, evitando di influenzare scelte e decisioni che sarebbero potute sembrare inopportune e di parte, autoescludendomi da ogni discussione e valutazione riguardante la vicenda Icea”.