Sigmund Crudele. Nel nome del personaggio il nocciolo dell’ultimo libro dello scrittore bolognese Alessandro Berselli presentato ieri pomeriggio presso la Drogheria Buonconsiglio: Il metodo Crudele. Con un nome del genere, come Freud, l’eccentrico personaggio di Berselli non può che essere uno psichiatra, ma uno psichiatra particolarmente eccentrico. Più che eccentrico, però, forse si dovrebbe dire libero dai condizionamenti sociali e dalle basilari regole della comunicazione civile; il risultato è un rapporto via mail con i propri potenziali pazienti esilarante e grottesco. Domande improbabili per risposte irriverenti e dialoghi surreali, divertenti e umoristici.
Una sorta di ritorno al passato per Berselli che, come sottolineato dalla scrittrice Mascia Di Marco che ha presentato l’incontro, dopo il suo proficuo viaggio nel mondo del noir, torna al suo primo amore, l’umorismo. Anche se, naturalmente, i due generi non si escludono a vicenda.
Il metodo crudele “non è sport per signorine”: è caratterizzato da un linguaggio duro e “ignorante”, come scherzosamente definito dallo stesso Berselli, ma efficace e divertente.
Di fronte alle assurdità che gli propina la società contemporanea, Sigmund Crudele risponde come probabilmente farebbe ciascuno di noi, se fosse libero dalle convenzioni sociali e dal bon ton. Grottesco, ironia e ferocia si mischiano nell’opera di Alessandro Berselli in un cocktail esplosivo. E piuttosto liberatorio.
Alessandro Berselli nasce a Bologna nel 1965; esordisce come umorista nel 1991 e le sue Lettere al condominio lo portano nel 1992 sul palco del Maurizio Costanzo Show. Dal 2003 inizia un’attività parallela di scrittore noir. Tra le sue opere precedenti ricordiamo Storie d’amore, di morte e di follia (ARPANet, 2005), Io non sono come voi (Pendragon, 2007), Cattivo (Perdisa Pop-Babele Suite, 2009), Non fare la cosa giusta (Perdisa Pop – I Corsari, 2010).
n.l.
