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Il Sistema idrico abruzzese fa acqua da tutte le parti e perde 25milioni di euro

CAM_Marsica E’ stata una denuncia senza se e senza ma quella fatta ieri, e di cui ripercorriamo in breve i passi cruciali, dal commissario per la gestione del Sistema idrico integrato, Pierluigi Caputi, che, senza peli sulla lingua, ha portato alla luce un’altra pesante situazione derivata dalla gestione allegra di enti pubblici, stavolta quelli preposti al controllo della gestione delle risorse idriche, il tutto in previsione del passaggio delle proprie competenze dagli ATO (Ambito Territoriali Ottimali) all’ERSI (Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato). “l’Ente regionale per il servizio idrico integrato (Ersi), nascerà con 25 milioni di euro di debiti non suoi, a causa della grave situazione che eredita”, ha tuonato Caputi e subito si è alzato un polverone inimmaginabile. Gli Ambiti vantano attualmente crediti nei confronti dei sei soggetti gestori del Servizio Idrico Integrato (Gran Sasso Acqua Spa, CAM Spa, SACA Spa, ACA Spa, Ruzzo Reti Spa, SASI Spa) per un ammontare complessivo di 25 milioni di euro, così come constatato dai commissari liquidatori degli Ato.

Le relazioni rimesse a fine 2012 dai direttori degli ATO in merito alla situazione economico finanziaria dei Soggetti Gestori non lasciano dubbi sulla gravità della situazione: gli ATO sono in una situazione di gravissima impossibilità a portare avanti le attività di competenza a causa dei mancati rimborsi e pagamenti da parte dei Soggetti Gestori. La possibilità di trovare soluzioni occasionali ad un problema strutturale non è più possibile. La situazione è divenuta oramai insostenibile”, questo uno dei passaggi più delicati del comunicato che disegna una situazione al limite del drammatico.

Colpa del quadro denunciato dal Commissario è da rintracciarsi anche e soprattutto nella gestione dei bilanci “Le società, che presentano situazioni gestionali molto diverse, sono accomunate per lo più da una serie di fattori negativi, come si evince dalle criticità rilevate nei Bilanci 2011, che risultano essere poco trasparenti ed affidabili, a causa di una situazione debitoria molto significativa, con rilevanti problemi di liquidità, e crediti a bilancio di cui si ha più di un dubbio sulla reale esigibilità. Non possono sfuggire che anche in questa situazione esistono buone pratiche consolidate, quali la situazione gestionale e finanziaria della Gran Sasso Acqua, e l’opera di risanamento da poco avviata da parte della Sasi Spa. Dai dati complessivi dei bilanci delle sei Società di Gestione (Bilanci 2011) emerge: Debiti Totali: oltre 300 milioni di euro; Crediti Totali: oltre 200 milioni di euro; Ricavi Totali: oltre 145 milioni di euro. Nei bilanci sono impropriamente patrimonializzate le reti-beni demaniali per oltre 300 milioni di euro, ma come è evidente sono inutilizzabili come garanzia per i terzi”.

La repressione della morosità e dell’evasione non è stata fino ad oggi adeguata, mentre sono stati addirittura iscritti in bilancio beni demaniali: è chiaro che una tale situazione vi sono problemi di liquidità per le società di gestione”, che, evidentemente mette a rischi anche la possibilità di accedere a finanziamenti FAS e portare a compimento importanti opere di adeguamento strutturale. In ultimo Caputi ha richiamato alle loro responsabilità i sindaci ed i proprietari delle società di gestione che di fatto “sono i soli che possono intervenire per salvare le loro aziende scegliendo un management idoneo e dando allo stesso indirizzi precisi”.

Lu. Spa.

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