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Obesità e rischio cardiovascolare, studio della Clinica pediatrica di Chieti sui bambini abruzzesi

Obesità e rischio cardiovascolare in età pediatrica: questo il focus del progetto di ricerca del Dipartimento materno infantile, diretto da Francesco Chiarelli, che ha ottenuto finanziamenti per circa un milione di euro messi a disposizione dal Ministero della Salute con il secondo avviso pubblico del Pnrr ed erogati alla Asl Lanciano Vasto Chieti.

Il progetto è coordinato da Cosimo Giannini, professore associato dell’Università “d’Annunzio” e dirigente medico nella Clinica pediatrica dell’ospedale di Chieti, che ha una riconosciuta expertise a livello nazionale e internazionale sull’obesità e sul rischio cardiometabolico a essa correlato.

Capofila sarà l’ospedale di Chieti, ma lo studio sarà esteso anche alle altre città capoluogo abruzzesi, in collaborazione con le Pediatrie di Pescara, Teramo e L’Aquila, integrando competenze cliniche, ricerca di base e strumentazione innovativa per l’elaborazione dei dati che saranno raccolti.

Sotto la supervisione di Francesco Chiarelli, professore ordinario di Pediatria e direttore della Clinica pediatrica di Chieti, lo studio mira a fare uno screening del rischio di obesità in età pediatrica nella nostra regione, al fine di adottare delle strategie preventive per contrastare tale condizione. L’obesità, infatti, rappresenta un rilevante problema di salute pubblica globale che impatta in modo importante sulla qualità di vita dei giovani, maggiormente esposti al rischio di complicanze, quali steatosi epatica, diabete di tipo 2, dislipidemia, ipertensione nonché disturbi di natura psicologica. Tra le cause prevale uno scorretto stile di vita, fatto di cattive abitudini alimentari e inadeguata attività fisica.

Il progetto, della durata di due anni, prevede il coinvolgimento delle scuole primarie delle quattro province abruzzesi. All’interno di queste sarà effettuata una prima valutazione antropometrica anche mediante l’utilizzo del 3D body scanner e una valutazione cardio metabolica, con l’ausilio di strumentazioni all’avanguardia. Un rilevante contributo sarà fornito anche dall’analisi genetica dei principali metaboliti e geni coinvolti nell’obesità, grazie alla partecipazione del Cast (Centro studi e tecnologie avanzate), sotto la super visione di Liborio Stuppia, rettore dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, e di Vincenzo De Laurenzi, professore di Biochimica clinica e Biologia molecolare. Dopo la valutazione iniziale, il team multidisciplinare composto da pediatri, dietisti, fisioterapisti e psicologi prenderà in carico i piccoli pazienti e si occuperà di gestire un percorso educativo-comportamentale standardizzato attraverso lezioni frontali, che si svolgeranno nelle scuole, e un programma dietetico nonché di esercizio fisico adeguato alle esigenze di ognuno.

«Questo progetto ci offre una bella opportunità – mette in evidenza Giannini – per contrastare la diffusione dell’obesità in Abruzzo. Mi piace sottolineare l’approccio multidisciplinare che vede insieme Servizio sanitario nazionale, scuola e Università impegnati sulla prevenzione, con particolare attenzione al rischio cardiovascolare in età pediatrica».

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