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Dario Leone: il candidato sindaco di Officina Cupello si presenta

“Il nostro non sarà un programma frutto del libro delle fiabe, ma un programma onesto verso i cittadini,  che dovrà inevitabilmente tenere conto del fatto che Cupello si trova davanti al più grande e devastante disastro economico e finanziario di tutta la sua storia. Questa è la dote elettorale dei nostri avversari: aver precipitato il paese in una voragine debitoria senza alcun precedente”.

Dario Leone, candidato sindaco di Officina Cupello alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno, usa parole dure verso il centrodestra che amministra il paese da dieci anni. L’occasione è l’inaugurazione della sede del movimento civico, che ha registrato la partecipazione di un centinaio di persone.

Tra i presenti anche gli assessori comunali di Vasto, Anna Bosco e Paola Cianci, l’ex sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese, l’assessore del comune di Tufillo,  Lorella Ferrara e Fabio Giangiacomo, esponente del Pd di Vasto. Ad affiancare Leone ci sono Camillo D’Amico, Roberta Boschetti, Rino De Filippis  e Adelmo D’Alò, segretario cittadino di uno dei due circoli del partito democratico. 

“Siamo qui per inaugurare non solo una sede fisica, ma un vero e proprio corso storico che vuole fare della nostra terra un luogo di opportunità”, dice Leone, “è l’inizio di un grande processo di cambiamento profondo di questa nostra comunità che immaginiamo nuovamente protagonista in un territorio nel quale oggi è ignorata”.  

Le parole-chiave sono partecipazione (“che può realizzarsi nel momento in cui il comune azzera le distanze con i cittadini”), diritti e democrazia.  

“E’ possibile invertire la rotta partendo dai comportamenti di chi amministra”, aggiunge il candidato sindaco, “dalla sensibilità politica e soprattutto dalla presenza di una visione chiara di ciò che questo territorio deve diventare, ovvero il riferimento socio-culturale virtuoso di tutto il vastese. Diritti e democrazia sono i nostri fari luminosi, non c’è democrazia quando un diritto si trasforma in una elargizione arbitraria del potente di turno, non c’è democrazia se il voto di una persona è condizionato dal ricatto sulla sua condizione di bisogno, sia esso il lavoro  o qualsiasi altro diritto, al quale si ha accesso solo se si obbedisce a qualcuno”. 

Ha infine definito “sedicente” la divisione del centrosinistra (“il dissenso di tre persone, per il quale esprimiamo rammarico, non è divisione”).     

Anna Bontempo (Il Centro)           

Foto tratta dalla pagina Facebook di Dario Leone

 

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