L’eco delle presunte violenze e degli abusi subiti fra le mura domestiche da una diciassettenne di origine marocchina è arrivato fino in Marocco, dove si trova in questo periodo il padre della ragazzina per motivi di lavoro.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
Tanti i messaggi di solidarietà inviati alla ragazza. ” E’ stata bravissima a denunciare “, ha dichiarato la professoressa Teresa Di Santo, presidente dell’associazione Emily contro la violenza alle donne .” Attendiamo fiduciosi l’esito delle indagini . Certo è ” riflette la docente ” che Il mondo diventa ogni giorno più violento. L’aggressività e i comportamenti violenti sono sempre più frequenti . Quando i figli denunciano membri della propria famiglia il fatto è ancora più devastante . Pensare che chi avrebbe dovuto proteggere quella ragazza è diventato il suo carnefice è terribile . Notizie come questa rafforzano la convinzione che l’associazione Emily Abruzzo deve intensificare gli incontri di informazione e prevenzione nelle scuole “.
Fortemente preoccupata l’avvocato Giuseppina Fabretti specializzata in Diritto di famiglia e vice presidente di Emily.
“L’uomo – si legge stamane sul Centro – ha saputo di essere indagato dal suo legale, l’avvocato Raffaele Giacomucci. Si è detto stupito e pronto a chiarire. Lui insieme alla moglie è accusato di aver sottoposto la figlia a vessazione fisiche e morali. Ancora più grave l’accusa rivolta al primogenito dell’uomo. Stando alla denuncia della vittima, il fratello maggiore l’avrebbe costretta a subire abusi sessuali. Il gip del tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo comunicherà presto alla parte lesa la data in cui verrà fatto l’incidente probatorio per cristallizzare le eventuali prove della colpa. La ragazzina , allontanata da casa dal tribunale per i minori è ospite in questo periodo di una Casa famiglia .