Dopo l’annuncio di qualche giorno fa di un parco eolico che dovrebbe sorgere con 11 aerogeneratori nei comuni di Cupello, Fresagrandinaria, Tufillo, Palmoli e Furci è di stamane l’ennesimo annuncio di un ennesimo progetto di occupazione di terreno fertile e produttivo con un impianto fotovoltaico. Se da una parte, stando vicino e condividendo le ragioni degli agricoltori che stanno scendendo in piazza in più parti d’Italia che fanno il paio con quanti fanno altrttanto in Germania e Francia, i costi di produzione nel comparto agroalimentare lievitano in maniera incontrollata ed i ricavi calano inesorabilmente alla quale poi si sommano le politiche UE, che favoriscono l’abbandono ed incentivano politiche ‘green’ così disincentivando la piena produzione di qualità, è inevitabile fare una pubblica denuncia verso tutte le amministrazioni locali e la regione Abruzzo, la provincia pur avendo compiti di copianificazione di area ampia non detiene poteri diretti al riguardo, di adottare politiche che fermino questo scempio infinito di sottrarre aree fertili e produttive per pochi spiccioli e nell’interesse di pochi.
Gli agricoltori hanno fame e stentano a sopravvivere con i magri ricavi ed i notevoli costi di produzione ma non è eticamente lecito sfruttare questa situazione per produrre un danno incalcolabile alla collettività tutta sottraendo importanti aree produttive che dovrebbero essere destinate a produzioni di qualità!
Nulla ho contro il ricorso alle forme di produzione di energia alternativa e pulita ma, soprattutto nel caso degli impianti fotovoltaici, perché non incentivare l’utilizzo di aree declive e marginali, in caso delle superfici agricole così da fare anche della sana manutenzione territoriale, oppure nei tetti delle abitazioni e dei capannoni industriali tanti dei quali abbandonati e resi appetibili per essere poi riutilizzati per nuove attività imprenditoriali?
Così come è ora che le amministrazioni locali, piuttosto che creare nuove aree edificabili a danno di aree agricole produttive, mettano tra le priorità la riqualificazione dei centri storici ormai piene di abitazioni abbandonate e non manutentate nei progetti di pianificazione che redigono; tutto ciò perche il comparto primario del nostro territorio rappresenta un eccellenza notevole con grandi varietà di produzioni di qualità tante delle quali certificate DOC, DOP, IGT e biologico.
La difesa dei redditi agricoli non lo si fa solo con facili enunciazioni di principio e di circostanza ma con politiche mirate di sostegno e promozione della qualità, di tutela e valorizzazione delle filiere, di conservazione delle aree produttive.
Questi sono principi di buona politica che non devono conoscere limiti culturali e politici ma dovrebbero trovare trasversali e durature convergenze perché la concreta difesa del territorio e la tutela della salute così come dell’ambiente è un patrimonio di tutti.
Camillo D’Amico