Oltre seicento partecipanti e 400 libri venduti. Chiude con numeri importanti, al di là delle aspettative degli organizzatori, il Cupello Book Festival promosso dall’associazione di promozione culturale Words che ha ospitato nel pomeriggio di sabato Giovanni Impastato, arrivato in paese per la presentazione del volume “Mio fratello: Tutta una vita con Peppino”.
La sala consiliare era stracolma e molti, non avendo trovato posto, hanno seguito l’evento dall’esterno. Grande l’interesse per il racconto relativo alla drammatica storia di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, lo stesso giorno in cui venne ritrovato, in via Caetani a Roma, il cadavere dell’ex presidente del consiglio Aldo Moro, trucidato dalle Brigate Rosse.
Una storia straordinaria quella di Peppino che, da giornalista attivista, ebbe il coraggio di denunciare i crimini di mafia, nonostante la sua stessa famiglia fosse inserita nel sistema mafioso: la zia aveva sposato il boss Cesare Manzella, mentre lo stesso papà Luigi era amico di Gaetano Badalamenti, il capomafia della zona che, come era solito dire lo stesso Peppino, abitava a “cento passi da casa sua”. Tanti gli episodi ripercorsi durante l’incontro moderato da Silvia Tufano, artista e pedagogista anticamorra.
“E’ stato un grande successo”, commenta Dario Leone, direttore dell’ evento culturale, “quello del Cupello Book Festival è stato un percorso sulla libertà di pensiero, sul coraggio del cambiamento e sulla coerenza”.
Ieri dopo il monologo di Giuliana Antenucci “Vi racconto Felicia Impastato” c’è stata la proiezione del celebre film “I cento passi”, diretto da Marco Tullio Giordano dedicato alla vita e all’omicidio di Peppino Impastato.
Anna Bontempo (Il Centro)