L’associazione Pro Trignina, il sodalizio di maggior tutela degli automobilisti che percorrono la fondovalle del Trigno, è contenta dell’attenzione del prefetto di Chieti ma invoca limiti stradali omogenei e boccia la proposta di installare nuovi autovelox.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
” Nel corso della riunione tenuta a Chieti”, spiega al Centro il presidente Antonio Turdò ” si è parlato di implementare la sicurezza con la presenza di maggiori pattuglie, posti di blocco e verifiche . Ben vengano per dare certezze. Abbiamo chiesto in questi anni più volte una omogeneità del limite di velocità, che senso ha il limite a 70 km orari dal bivio di Tufillo a quello di Mafalda per una lunghezza di 1,8 km. Siamo rimasti profondamente costernati per l’ultimo incidente avvenuto nel territorio di Cupello, in cui hanno perso la vita una bimba di 11 mesi, originaria di Fresagrandinaria, e un uomo di 42 anni originario di Schiavi D’Abruzzo . Qualcuno dopo quel fatto ha proposto il limite di velocità a 60 km orari. Ma vogliamo forse tornare indietro di 15 anni? Noi sono anni che ci battiamo per la legalità e la sicurezza, ma gli autovelox servono solo per far fare cassa ai Comuni . Noi pensiamo che bisogna fare il raddoppio almeno della parte valliva che parte da San Salvo e arriva a Trivento, realizzando una carreggiata unica con spartitraffico invalicabile a doppia corsia per ogni senso di marcia . Una vera superstrada.”
