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La Caritas in aiuto di 430 famiglie, “Per la maggior parte è gente vastese”

“La povertà non è di destra, di sinistra o di centro: occorrono aiuti mirati e selettivi per sconfiggerla”. Don Luca Carozzari, responsabile Caritas Diocesi Chieti-Vasto lancia l’allarme sull’aumento nel nostro territorio di famiglie in difficoltà economiche. Lo fa intervenendo all’incontro pubblico “Povertà: pericoli e rimedi” organizzato dal Lions Club Host, presieduto da Francesco Pietrocola, nella sala Aldo Moro di piazza Rossetti.

Sono circa 430 le famiglie che bussano alle porte della Caritas, la maggior parte delle quali vastesi (la restante parte stranieri), di cui 300 usufruiscono del Centro di Ascolto, 100 dell’Emporio del quartiere San Paolo e 30 della mensa. I dati sono stati snocciolati dal responsabile della Caritas.

“Abbiamo sempre cercato di aiutare le persone ad uscire da un’assistenza caritatevole e di essere indipendenti”, dice Don Luca, “a volte ci siamo riusciti, a volte no. Le persone che hanno un problema di povertà cronica sono quelle che hanno un disturbo psichico e proprio per questo non riescono a trovare un lavoro. Altro problema che incide sulla povertà è il un basso livello di istruzione”.

L’assessore al Welfare Nicola Della Gatta ha insistito sulla necessità di avere degli strumenti di contrasto alla povertà e non “riforme spot”. Vasto è capofila di un ambito sociale che aggrega nove comuni con una utenza pari al 75% della popolazione.

“Questo è un tema che deve essere affrontato e sviscerato con dignità e con estrema capacità di analisi”, dice il delegato alle politiche sociali, “il reddito di cittadinanza, così come era stato concepito, si proponeva come una misura di contrasto alla povertà. Lo è stato? A mio parere no. E’ mancata soprattutto la fase due. Basti pensare che su 305 comuni abruzzesi solo due, tra cui quello di Vasto, hanno attuato i lavori di pubblica utilità per i percettori di reddito di cittadinanza. Inoltre quel beneficio è stato smantellato in maniera indiscriminata, sia per i percettori abusivi, sia per quelle situazioni molto complesse che ora sono entrate in un limbo dal quale non si sa come uscirne. Faccio un esempio: una donna con quattro figli il cui partner ha perso la responsabilità genitoriale per motivi legati a episodi di maltrattamento si è ritrovata dalla sera alla mattina senza reddito di cittadinanza, unica fonte di sostentamento. Queste sono le situazioni di povertà a cui i servizi sociali devono cercare di trovare una soluzione. Lo fanno in silenzio perché la povertà merita un approccio non propagandistico”, conclude l’assessore.

La povertà spesso è determinata dal sovra indebitamento. Su questo aspetto si sono concentrati Alessio Lalla dell’ordine dei commercialisti di Vasto e l’avvocato Ilaria Tesei.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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