La più grande preoccupazione per i 70 dipendenti della Sabino Esplodenti di Casalbordino è di non ottenere la cassa integrazione e di conseguenza trovarsi ad affrontare grandi disagi economici. Il futuro dell’azienda è una incognita. Il cancello della fabbrica, dopo 3 settimane di indagini, resta chiuso e l’azienda è sotto sequestro.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
“In questi giorni “, annuncia al Centro il sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci “ho intenzione di incontrare sia i rappresentanti dell’azienda che i lavoratori . E’ arrivato il momento di valutare la situazione , verificare se e quando arriverà la cassa integrazione. Subito dopo cercherò di parlare con il presidente della Regione , Marco Marsilio “.
L’esplosione di una granata , il 13 settembre scorso, non ha causato solo la morte di tre lavoratori, Giulio Romano , Fernando Di Nella e Gianluca De Santis . Quell’esplosione ha catapultato i dipendenti in un incubo. Ad oggi non c’è ancora una data stabilita per il dissequestro. (foto La Repubblica)