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Vasto, il liceo Mattioli come l’università: gli studenti si sposteranno dagli insegnanti

Il nuovo anno scolastico è iniziato con grandi novità per gli studenti iscritti al Polo Liceale Mattioli. Da quest’anno parte un nuovo metodo didattico, il DADA (Didattiche per Ambienti di Apprendimento). Il Mattioli diventa simile ad un ateneo universitario.

A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro è la collega Paola Calvano.
“Le aule”, spiega al Centro la dirigente scolastica , la professoressa Maria Grazie Angelini ” gradualmente, non saranno più assegnate alle classi ma gestite dai “dipartimenti disciplinari”, spazi specializzati per ogni materia, dispiegati sui diversi piani dell’edificio: ci saranno, quindi, le aule di matematica, le aule di lettere, e così a seguire per ogni disciplina. Ogni ambiente sarà studiato per promuovere un apprendimento attivo e consentirà ai docenti di personalizzare gli spazi nel modo più adatto all’insegnamento.”
“Ogni studente “, prosegue la dirigente ” avrà un proprio armadietto dove potrà custodire oggetti personali, lo zaino, i libri, il materiale occorrente per seguire le lezioni recandosi personalmente nell’aula dedicata dove ci sarà il docente ad attendere gli alunni
Questo favorirà l’adozione di modelli didattici funzionali a quei processi di insegnamento – apprendimento attivo in cui gli studenti possano divenire protagonisti nella costruzione del loro sapere”.
La DADA , a parere di Maria Grazia Angelini ” è un modo per responsabilizzare e rendere più autonomi le ragazze e i ragazzi che hanno necessità sia di muoversi, anche ai fini di una riattivazione della concentrazione, sia di imparare ad organizzarsi. “

“Non rimarranno passivi ad aspettare il docente ma saranno loro a spostarsi nel rispetto degli altri e nella cura del bene comune. È un modello che prevede un coinvolgimento corale di tutte le componenti della comunità scolastica che condivide la visione di una scuola attiva, caratterizzata da approcci didattici collaborativi e laboratoriali in cui si tenda alla centralità e alla responsabilizzazione dell’alunno in setting variabili e adattabili, un esercizio fattivo delle competenze di cittadinanza attiva che evidenzia ancora una volta il delicato ed essenziale ruolo della scuola in un processo educativo volto a favorire non solo l’acquisizione di conoscenze ma anche il senso di appartenenza e di comunità, il rispetto per l’altro e per il bene comune, le relazioni sociali nell’ottica di una formazione completa dello studente in quanto persona e civis”.

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