Scattano tra poco le ferie estive per le grandi fabbriche e anche quest’anno per la Pilkington saranno lunghe. Mediamente i lavoratori si fermeranno 3 settimane. Alcuni reparti però staranno fermi per 4 settimane. A differenza dello scorso anno però la lunga pausa estiva non è stata programmata per far fronte alla crisi. Anzi.
“Pilkington fermerà per 4 settimane alcuni impianti per rinnovarli”, spiega il segretario della Uil, Arnaldo Schioppa.
L’azienda approfitta delle ferie estive per risistemare tutti gli impianti ed affrontare in perfetta forma la sfida autunnale e a seguire la fusione con le aziende satellite Primo e Bravo. Un passaggio che tutte le sigle sindacali hanno ritenuto vantaggioso. Filtcem, Femca, Uiltec e Ugl parlano di maggiore integrazione e flessibilità, minor ricorso ad ammortizzatori sociali e quindi maggior salario oltre alla partecipazione di tutti i lavoratori al raggiungimento di obiettivi comuni. I tre stabilimenti diventeranno un unico sito produttivo in grado di fabbricare partendo dalla sabbia fino ad arrivare al prodotto finito da mettere a servizio del cliente e del mercato.
Pilkington ha superato il problema dei costi energetici ed ha in programma diverse iniziative. Anche ad agosto resteranno accesi come sempre i float (forni di fusione). Certo è che i lavoratori quest’anno andranno in vacanza con la certezza di un futuro migliore e un autunno ricco di novità Rispetto all’estate 2022 quindi il clima alla Pilkington è decisamente migliore.
Malumori si registrano invece alla Denso. Due giorni fa le rsu hanno proclamato due ore di sciopero alla fine di ogni turno per i premi economici dati solo ad alcuni lavoratori (mentre 150 lavoratori sono in cassa integrazione), ma anche per il piano ferie ancora sconosciuto a soli venti giorni dal 1 agosto. Denso non ha ancora deciso e questo preoccupa e non poco i lavoratori.
Paola Calvano