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Le due oasi naturali in un’unica gestione: “Ora verso la svolta”

Punto accoglienza bike, green hub e laboratorio della biodiversità e del sociale a Punta Aderci. Un’aula didattica all’aperto per l’educazione ambientale e la creazione di un sistema di informazione ed accoglienza turistica nella riserva Marina di Vasto. E tante altre iniziative anche nei periodi di minor affluenza come i laboratori gratuiti autunnali per le scuole ed eventi green per la valorizzazione del turismo ecosostenibile.

Punta alla conservazione, alla tutela e alla valorizzazione delle due aree protette presenti sul territorio il progetto di gestione presentato dalla Cogecstre, la cooperativa di Penne che si è aggiudicata l’appalto della durata di cinque anni (eventualmente rinnovabili), per le riserve naturali di Punta Aderci e di Marina di Vasto. Una proposta tecnica che si avvale della collaborazione di Wwf, Legambiente e della DMC Costa dei Trabocchi con cui è stato stipulato un accordo quadro.

Venerdì la presentazione ufficiale avvenuta in uno degli angoli della riserva Marina di Vasto alla presenza dell’assessore all’ambiente Gabriele Barisano, della vice sindaca Licia Fioravante, di Alessia Felizzi della Cogecstre e dei rappresentanti delle associazioni, tra cui Filomena Ricci e Dante Caserta del Wwf, Giuseppe Di Marco di Legambiente e Giuseppe La Rana della Dmc e di alcuni consiglieri comunali (Nicola Di Stefano, Maria Molino e Marino Artese).

“Ho insistito per fare la conferenza stampa in questo luogo per dare un segnale chiaro sull’attenzione rispetto a quest’area”, ha esordito l’assessore Barisano, “per la prima volta abbiamo messo a rete le due riserve di Punta Aderci e di Marina di Vasto. Mentre Punta Aderci è un’area protetta ben strutturata, la riserva Marina di Vasto è vissuta finora in una specie di limbo, potendo usufruire solo di una gestione su base volontaria. Dobbiamo dare una svolta a questa riserva e dobbiamo avere la capacità di coniugare i diversi interessi”.

“Noi ci occuperemo della gestione operativa, dalla vigilanza alla progettazione ambientale, all’accoglienza turistica, ai servizi, con il supporto di Wwf e Legambiente”, spiega Felizzi della Cogecstre, “abbiamo voluto coinvolgere anche altre associazioni come Cai, Fai e Italia Nostra a cui abbiamo chiesto di darci una mano per le iniziative. Abbiamo siglato un accordo di partenariato con gli uffici veterinari del Parco della Maiella per la fauna selvatica e stipulata una convenzione con la facoltà di farmacia di Chieti per gestire un giardino per lo studio delle piante officinali della macchia mediterranea. Spalmeremo i diversi interventi nell’arco dei cinque anni. Per ogni riserva abbiamo pensato cose diverse in base alle caratteristiche. Ci sarà un occhio di riguardo per Marina di Vasto”.

“Abbiamo deciso di fare squadra perché questi territori hanno peculiarità e criticità diverse”, sostiene Di Marco di Legambiente, “è arrivato il momento di mettere in campo delle progettualità per dare risposte importanti anche alla luce della transizione ecologica. Questo territorio sta diventando un laboratorio”.

“Abbiamo accettato questa sfida perché ci interessava fare rete”, aggiunge Ricci del Wwf, “dobbiamo cominciare ad avere delle visioni più complesse e a larga scala e fare da pungolo per la istituzione della rete delle riserve regionali. In questi lembi della costa abruzzese dobbiamo portare avanti un progetto di conservazione ascoltando tutti”.

Anna Bontempo (Il Centro)

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