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Monitoraggio dell’aria, progetto pilota nazionale nell’area di Punta Aderci

La riserva naturale di Punta Aderci sarà oggetto di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico grazie ad un progetto pilota portato avanti a livello nazionale da Legambiente. Ad annunciare l’inserimento dell’area protetta nell’elenco dei parchi italiani “sotto osservazione” per la qualità dell’aria, è stato il presidente regionale Giuseppe Di Marco, presente all’incontro sui miasmi che si è tenuto giovedì pomeriggio nell’aula consiliare e che ha registrato la partecipazione di imprenditori, industriali e associazioni cittadine.

Estenderemo il monitoraggio anche alla riserva di Punta Aderci”, spiega Di Marco al Centro, “grazie alla collaborazione con Inwit, primo tower operator italiano, andremo ad utilizzare delle torri per misurare e monitorare, attraverso sensoristica IoT, alcuni parametri ambientali relativi alla qualità dell’aria, tra cui anidride carbonica, biossido di azoto e polveri sottili. L’inquinamento, insieme alla crisi climatica e alla perdita di frammentazione degli habitat, rappresenta una delle principali minacce per la biodiversità e gli ecosistemi naturali. Per questo abbiamo deciso di affiancare Inwit in questo nuovo monitoraggio sperimentale che ci permetterà, da un lato di fare il punto sulla qualità dell’aria in alcune aree protette italiane, dall’altra di capire al meglio le strategie e le misure da adottare per far fronte, in primis, al problema dell’inquinamento dell’aria, per tutelare la biodiversità”, conclude Di Marco.

Il progetto sperimentale di Legambiente – che a livello locale ha firmato un accordo quadro con la Cogecstre di Penne, aggiudicataria dell’appalto per la gestione della riserva di Punta Aderci – fa il paio con l’iniziativa dell’Arta che prenderà il via entro la prima decade di giugno. Massimo Giusti, funzionario dell’Agenzia regionale per l’ambiente, durante l’incontro convocato in Comune dal sindaco Francesco Menna, ha annunciato l’attivazione nella zona industriale di Vasto del progetto Nose, già sperimentato all’Aquila, Teramo e Sulmona. Si basa su una tecnologia innovativa che consente al cittadino, scaricando una App dal sito Arta, di segnalare la presenza di sostanze odorigene, il che permette, tramite l’attivazione di una apparecchiatura, di campionare l’aria.

Insomma, qualcosa finalmente si muove sui cattivi odori che, circoscritti inizialmente solo all’area industriale di Punta Penna, si sono estesi negli ultimi tempi anche alle zone più centrali della città. Un annoso problema che, di recente, ha creato disagio anche agli operatori del depuratore di Punta Penna.

In più occasioni i nostri dipendenti si sono lamentati per i cattivi odori”, ha riferito nell’aula consiliare il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, “gli odori erano talmente forti che sono stati costretti ad allontanarsi. Hanno anche trovato sulle macchine una polverina gialla”.

Si tratta quindi di accertare la natura del fenomeno oggetto negli anni di svariati esposti alla Procura e se i miasmi avvertiti dai residenti delle palazzine Ater e dai frequentatori della spiaggetta di Punta Penna sono nocivi per la salute pubblica. L’annoso problema ha anche dei risvolti sul turismo data la vicinanza della riserva di Punta Aderci con la zona industriale e la presenza di strutture turistiche.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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