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Parco eolico in mare, stop alla conferenza di servizi

Il Ministero e il comune di Ortona chiedono documenti integrativi e la capitaneria di porto sospende la conferenza di servizi. Arriva un primo stop al parco eolico off shore che la Np Francavilla Wind vuole realizzare nello specchio acqueo di fronte al porto di Punta Penna. E’ stata la stessa società proponente a chiedere la sospensione della procedura per avere il tempo materiale di predisporre la documentazione prevista per l’avvio della consultazione “ai fini della definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale”.

In ballo c’è una concessione demaniale marittima della durata di 40 anni per la realizzazione e l’esercizio, nel mare Adriatico, di un impianto composto da 54 pale eoliche di tipo floating. A chiedere integrazioni sono stati il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il comune di Ortona. Non ha invece avanzato richieste – limitandosi alle sole osservazioni – Vasto che, se il parco eolico dovesse andare in porto – si ritroverà l’impianto nel suo specchio acqueo  ad una distanza di 25 chilometri.

L’amministrazione comunale ha quindi tutto il tempo necessario per mantenere fede all’impegno assunto nei giorni scorsi al termine di un incontro nell’aula consiliare: convocare i sindaci del territorio e l’assessore regionale all’ambiente, Nicola Campitelli per aprire un tavolo di discussione. In quella occasione il sindaco Francesco Menna ha invitato le associazioni e i cittadini a presentare ulteriori osservazioni e ha rinnovato l’invito alla società proponente di venire a Vasto e di spiegare alla città “l’impatto che un simile impianto avrà sulla pesca e sul paesaggio”.

I comuni coinvolti sono, oltre a Vasto,  Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro e Casalbordino. Il sindaco Menna vuole convocarli per aprire un tavolo di discussione. Molte le perplessità manifestate sul parco eolico off shore: pur essendo favorevole alle energie rinnovabili l’amministrazione comunale pone una serie di quesiti.  Nei mesi scorsi sull’impianto sono state presentate cinque osservazioni da  Italia Nostra, dalla neonata associazione di commercialisti “Amici della Costa dei Trabocchi”, dal gruppo Fratino, dal comune di Vasto e dal Partito comunista.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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