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Arbitro schiaffeggiato in campo: calciatore squalificato fino al 2025

Doccia fredda per la squadra del Liscia calcio 2019. Il giudice sportivo, l’avvocato Carmine Di Risio insieme al rappresentante dell’Aia, Osvaldo Sebastiani ha disposto duri provvedimenti disciplinari nei confronti di due calciatori che domenica, al termine dell’incontro, valevole per la 2ª giornata del girone A del “Trofeo Provincia di Chieti” di Terza Categoria, giocato contro la squadra del Civitella Messer Raimondo, avrebbero avuto un atteggiamento aggressivo nei confronti dell’arbitro Oscar Pinto.

In una nota il giudice sportivo ha comunicato che Mamadou “Boris” Ceesay e Giulio Di Viesti, due attaccanti del Liscia, saranno squalificati: per il primo si tratta di una maxi squalifica di ben due anni, fino al 23 marzo 2025, Di Viesti invece potrà tornare in campo domenica 7 maggio. Per l’allenatore del Liscia mister Michele Lacanale una pessima notizia

Questo è quanto si legge in una nota per il giocatore Mamadou “Boris” Ceesay: “Perché a fine gara assumeva un comportamento offensivo e minaccioso nei confronti del direttore di gara, che si concretizzava con un violento schiaffo in pieno volto che provocava intenso dolore e arrossamento del labbro. In seguito, il direttore di gara si recava presso la vicina guardia medica di Torricella Peligna, come da referto medico allegato al rapporto di gara”.

Per Di Vieste lui sono state decise cinque giornate di squalifica con questa: “A seguito di espulsione, assumeva un comportamento offensivo e minaccioso nei confronti del direttore di gara, che si concretizzava in un contatto fisico, senza conseguenze”.

Dispiaciuti i tifosi, stupito il sindaco di Liscia, Antonio Di Santo che afferma: “Mi spiace per mister Lacanale e la società. Non giudico le decisioni dell’avvocato Carmine Di Risio perchè non ho visto la partita nè qualcuno in paese aveva parlato di quanto accaduto domenica. Posso assicurare tuttavia che il fatto stupisce perchè sia la squadra che la tifoseria del Liscia sono sempre state razionali e non violente. In ogni caso, come primo cittadino, stigmatizzo ogni forma di violenza negli stadi e ricordo che il calcio è uno sport e una occasione di svago. Ogni eccesso va stigmatizzato”.

Paola Calvano

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