Fa passi avanti il parco eolico offshore. Il progetto per la realizzazione di un impianto di 800 Mw nello specchio acqueo di fronte al porto di Punta Penna, presentato dalla Np Francavilla Wind, società inattiva con un capitale sociale di 2.500 euro, si sta avviando velocemente verso la conferenza di servizi “in forma semplificata e in modalità asincrona”. A comunicarlo è la Capitaneria di porto di Ortona che, dopo aver esperito le formalità pubblicitarie disposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, rende noto che le amministrazioni coinvolte possono richiedere integrazioni documentali o chiarimenti e rendere le proprie determinazioni entro il termine perentorio di 90 giorni.
Si tratta di ulteriori passaggi propedeutici alla convocazione della conferenza di servizi. In particolare dovrebbero esprimersi la Regione Abruzzo, la Provincia di Chieti, i comuni costieri di Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino e Vasto, l’Agenzia delle Dogane, il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche, l’Agenzia del Demanio Abruzzo e Molise, la Asl Lanciano Vasto Chieti, la Soprintendenza Archeologica, il Comando marittimo della Marina Militare, il Comando zona dei fari e dei segnalamenti marittimi di Taranto, il Comando provinciale dei vigili del fuoco, l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centrale e l’ente nazionale aviazione civile.
Nei mesi scorsi sul parco offshore composto da 54 pale eoliche di tipo floating erano state presentate cinque osservazioni dal Comune di Vasto, da Italia Nostra, dalla neonata associazione di commercialisti “Amici della Costa dei Trabocchi”, dal gruppo Fratino di Vasto e dal partito comunista. Mentre l’amministrazione comunale aveva inviato alla Capitaneria di porto di Ortona il documento approvato all’unanimità dall’assise civica sull’impatto ambientale e visivo, sull’erosione, sulla pesca, sulla vocazione stessa della Costa dei Trabocchi e sui ristori per il territorio, le associazioni avevano evidenziato una serie di criticità, oltre a rimarcare la genericità del progetto presentato dalla Np Francavilla Wind. E mentre Italia Nostra si era focalizzata sull’aspetto paesaggistico ed ambientale da sempre nelle corde dell’associazione, il sodalizio che raggruppa commercialisti ed avvocati, di recente costituzione, aveva passato ai raggi X gli aspetti economici e finanziari, sollevando una serie di quesiti sull’assetto societario e rilevando la presenza di progetti identici presentati in altre località italiane da “società gemelle”.
I professionisti hanno scoperto, dalle visure camerali, dettagli societari molto importanti che sono stati condensati in una relazione tecnica di 17 pagine, inviata al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, alla Regione Abruzzo, al comune di Vasto e alla capitaneria del porto di Ortona. In ballo c’è realizzazione e la messa in esercizio di un impianto per un periodo di 40 anni. Il parco offshore sarà ubicato nello specchio acqueo di fronte al porto di Vasto, ad una distanza di 25 chilometri dalla costa. Sarà costituito da 54 aerogeneratori posti su piattaforme galleggianti, di cui 44 con una potenza nominale di 15 Mw ciascuno e 10 con potenza uninominale di 14 Mw . L’impianto sarà connesso alla rete elettrica attraverso tre cavi sottomarini che dalle tre stazioni elettriche di trasformazione si dirigeranno verso il punto di approdo nei pressi della spiaggia di Postilli nel comune di Ortona.
Anna Bontempo (Il Centro)