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Vastese,  gli occhi della serie A sul 16enne Tracchia

A 15 anni è diventato il giocatore più giovane di sempre ad esordire nel campionato di serie D con la Vastese. A buttarlo nella mischia, lo scorso 18 dicembre, ci ha pensato l’allenatore Lucarelli che gli ha concesso pochi minuti contro il Nuova Florida. Poi il 21 dicembre per Andrea Tracchia è arrivata la prima maglia da titolare con il Pineto, sempre grazie all’ex tecnico biancorosso. Un record assoluto a 15 anni e 10 mesi.

Nessuno nella storia della Vastese era stato più precoce a conquistarsi un posto da titolare. Prima di lui i più giovani erano stati Italo Ferri (a 16 anni e qualche giorno, nel 1978) seguito da Giuseppe Naccarella (16 anni e due settimane, nel 1988) e Giuseppe Monachetti (16 anni e cinque mesi, nel 1977). Dall’esordio con il Pineto ad oggi si sono accesi i riflettori su Tracchia, 16 anni compiuti lo scorso 21 febbraio, sei presenze in serie D (7 compresa la coppa Italia), finito nel mirino di club di serie A. Il ragazzo di Gissi tornerà oggi a Vasto dopo essersi allenato in prova due giorni con il Verona under 16 e 17. Lo seguono anche Roma e Napoli. Martedì partirà di nuovo per rispondere alla convocazione della rappresentativa nazionale dilettanti under 16.

Calcio e famiglia. Lo zio è l’ex attaccante gissano Mauro Basilico, titolare con il Pescara nella gara di coppa Italia del 1995-1996 contro il Milan di Capello, Baggio, Weah e Savicevic, e giocatore della Pro Vasto in D nel 2001-2002. «Mio nipote è malato di calcio peggio di me», sorride Basilico. «Non è un ragazzo moderno, ha la mentalità di un ragazzo di trent’anni fa. Il lunedì, dopo aver giocato la domenica, lo trovi ad allenarsi da solo sul campo. Crede in quello che fa».

Tracchia ha iniziato a giocare attaccante come lo zio, poi è stato trasformato in mediano fino a diventare un terzino tutta fascia. È cresciuto nella Bacigalupo Vasto Marina dove ha disputato il campionato Giovanissimi sotto età (con i 2005), poi è passato un anno alla Virtus Vasto prima di tornare alla Bacigalupo dove è stato protagonista con gli Allievi regionali.
La svolta. In estate, Massimo Baiocco, allenatore agli Allievi della Bacigalupo e attuale tecnico della Juniores della Vastese, e Nicola Bellandrini, responsabile delle giovanili biancorosse, lo strappano ad una folta concorrenza e lo portano a Vasto. «Feci uno stage con la Vastese perché avrei dovuto fare la Juniores nazionale», racconta Tracchia, «poi l’allora tecnico Ferazzoli e il ds Marinucci Palermo mi dissero che sarei andato in prima squadra». Ferazzoli gli concede uno spezzone di gara in coppa Italia con il Vastogirardi, poi in panchina subentra Lucarelli che lo fa debuttare in campionato. Anche Cornacchini, terzo allenatore della stagione della Vastese, gli dà subito fiducia e lo fa giocare titolare nella prima partita contro il Termoli. «Tutti e tre gli allenatori che si sono alternati hanno creduto in me», dice Tracchia. «La persona più importante, però, resta Baiocco. Con lui ho vissuto l’anno più bello con gli Allievi».

La scuola e il futuro. Tracchia frequenta il terzo anno di ragioneria a Gissi. «Finisco gli allenamenti, torno a casa, mi riposo e poi la sera studio». È juventino e si ispira a Danilo e Cuadrado. Sogna di arrivare nei professionisti. Come i vastesi Mario Lemme e Nicolò Cavuoti, cresciuti in biancorosso e poi arrivati in alto. «Tracchia è un ragazzo di prospettiva», dice il presidente Bolami, «così come Martiniello, Thiago Menna e Ricciardi. L’obiettivo è valorizzarli e ripetere operazioni simili a quella di Cavuoti con il Cagliari».
Giammarco Giardini  (Il Centro)

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