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Civeta, cambia lo statuto con la sentenza del Tar

Abbiamo sessanta giorni di tempo per apportare modifiche allo Statuto e risolvere le criticità. Rinnoviamo la nostra apertura al dialogo e al confronto con i comuni ricorrenti”. Graziana Di Florio, sindaca di Cupello, commenta il provvedimento del Tar di Pescara che ha accolto la richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso presentato da Casalbordino, Pollutri, Monteodorisio e Villalfonsina e sospeso la trasformazione del Civeta in società di capitali (srl).

Per i giudici amministrativi, che hanno rinviato al 27 maggio il giudizio di merito, sono fondate le criticità sollevate dai comuni ricorrenti relativamente allo statuto della società oggetto di trasformazione “nella parte in cui non prevede idonee garanzie di rappresentatività delle minoranze atte ad assicurare il controllo analogo congiunto”.

Ora ci sono due mesi di tempo per apportare i correttivi richiesti e mettere tutti i comuni fondatori in condizioni di partecipare fattivamente alla vita del nuovo Civeta.

Mi sono sentita con gli altri sindaci ed è nostra intenzione rimuovere le criticità che erano già emerse durante i consigli comunali”, riprende Di Florio, “abbiamo sessanta giorni di tempo e li impiegheremo per fare quello che il Tar ci chiede confrontandoci con i colleghi dei comuni ricorrenti. Siamo sempre stati aperti al dialogo, ma avevamo fretta di trasformare il Consorzio entro il 31 dicembre, come stabilito dalla normativa regionale”.

Sulla decisione del Tar interviene anche il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di Vasto.
Siamo stati i soli ad aver sollevato in aula le perplessità confermate dal Tar di Pescara”, commentano Francesco Prospero, Guido Giangiacomo e Vincenzo Suriani, “ora ci auguriamo che il sindaco Francesco Menna e gli altri fautori dell’impugnato statuto riflettano sulle indicazioni provenienti dai comuni ricorrenti e rimuovano le illegittimità presenti nello statuto, senza aspettare la pronuncia definitiva del Tar che arriverà il prossimo 27 maggio. Il Civeta è un patrimonio di tutto il territorio”, aggiungono i tre consiglieri di minoranza, “e potrà conservare ed accrescere il proprio valore solo se ci sarà una gestione condivisa tra tutti i comuni che l’hanno costituito. Il Tar ha invitato i comuni a trovare una mediazione entro 60 giorni. Si faccia, anche rinunciando a qualche rendita di posizione, per il bene del nostro territorio”, concludono Prospero, Giangiacomo e Suriani.

Anna Bontempo (Il Centro)

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