Minacciato, picchiato, vessato e violentato dai compagni di cella, due uomini con un curriculum criminale di primo piano. E’ la triste vicenda di un ventunenne del Vastese che sarà rivissuta fra qualche giorno in un aula del tribunale di Pescara. I suoi due presunti aguzzini sono accusati di estorsione e lesioni e uno dei due anche di violenza sessuale. Il carcere in cui sarebbero avvenuti gli abusi è quello di Pescara. La vicenda risale a due anni fa. Il giovane finì in carcere per scontare qualche mese di detenzione per un piccolo reato ma i suoi giorni dietro le sbarre si trasformarono ben presto in un inferno.
La vittima, alla sua prima esperienza di reclusione, terrorizzata non trovava il coraggio di sottrarsi ai suoi aguzzini denunciandoli. Una triste vicenda venuta a galla solo grazie alla sensibilità del legale del giovane, l’avvocato Marisa Berarducci e alla determinazione di una educatrice.
L’avvocato nel corso dei colloqui con il suo cliente aveva notato strani atteggiamenti, un crescente stato di ansia e un principio di balbuzie, ma il giovane non riusciva a raccontare quanto stava vivendo. E allora il legale ne parlò con l’educatrice. Ed è stata lei a insistere, aprendo un varco nell’animo del ragazzo e ottenendo alla fine lo sfogo del giovane che ha raccontato mesi di abusi.
Non appena il detenuto ha trovato il coraggio di chiedere aiuto il suo avvocato ha informato il personale del carcere. Sono subito scattate visite e controlli fisici e psicologici. Diversi i riscontri.
Il ventunenne che ora è libero è ancora molto provato. Durante il processo potrebbe non andare in aula.
Paola Calvano
