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Vastese, Bolami si dimette: “Voglio essere anche risarcito”

Franco Bolami e la dirigenza della Vastese Calcio non tornano indietro e oggi rimetteranno la società biancorossa nelle mani del sindaco Francesco Menna. Chiederanno anche i danni. L’invito lanciato dal sindaco Menna ad accettare con serenità le porte chiuse per la partita Vastese -Termoli decise dall’Osservatorio nazionale per l’ordine e la sicurezza, è caduto nel vuoto.

“Invierò una pec rimettendo il titolo nelle mani del sindaco –  fa sapere Bolami al quotidiano d’Abruzzo Il Centro. “Non è un capriccio. Giocare a porte chiuse mi è costato 12mila euro. Una cifra non da poco. Non è possibile né accettabile. La questione andava discussa a tavolino. Mi sarei aspettato una convocazione per discutere dell’organizzazione della gara. Nessuno ha tenuto conto dei nostri sacrifici e degli sforzi economici per portare avanti la squadra biancorossa. Discutendo avremmo trovato una soluzione meno dannosa. Non posso più giocare a perdere. La società e le persone che lavorano per essa, sono a rischio. Ho discusso di quanto accaduto con il mio legale, l’avvocato Raffaella Marsilio che prenderà le decisioni che riterrà più opportune”.

I consiglieri vastesi di Fratelli d’Italia Francesco Prospero, Vincenzo Suriani e Guido Giangiacomo si schierano con Bolami. “Non possiamo che esprimere solidarietà alla società Vastese, alla squadra e ai sostenitori. Le indicazioni del Comitato d’analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, che il Prefetto non ha potuto far altro che recepire, è lesiva dell’immagine dell’intera città. Una decisione che rispettiamo, ma che riteniamo altamente discriminatoria nei confronti di una città fortemente legata alla sua squadra di calcio e che si è sempre comportata con correttezza e sportività. Capiamo che la rivalità fra le due tifoserie abbia suggerito la massima cautela da parte delle autorità. Tuttavia, non si può non ricordare che nella gara di qualche settimana fa Vastese e Avezzano, giocata alla presenza di entrambe le tifoserie, non ci sono stati incidenti o tentativi di contatto. L’unico risultato di questo provvedimento è quello di penalizzare la società. Sarebbe bastato vietare la trasferta alla tifoseria ospite così com’è stato fatto, in altre occasioni”.

Paola Calvano

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