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Di Lorenzo: “Il futuro è un’incognita e così scade l’offerta turistica”

Vivono questa situazione di incertezza e precarietà con grande apprensione e chiedono al Governo di intervenire per risolvere un problema che si trascina da tempo e che ha stravolto i piani di una intera categoria. La messa a gara delle concessioni demaniali, prevista nella direttiva comunitaria Bolkestein, sta creando fibrillazioni anche a Vasto, dove gli stabilimenti balneari rischiano di finire all’asta entro l’anno se non dovessero sopraggiungere nuove disposizioni. La speranza è riposta nel decreto Milleproroghe in discussione in Parlamento.

Come state vivendo questa situazione?

Male perché non sappiamo che fine faremo”, risponde Massimo Di Lorenzo, rappresentante Fab-Cna balneatori di Vasto e titolare del Lido Acapulco, uno degli stabilimenti storici presenti lungo la spiaggia vastese, “andare avanti in questo modo, vivere alla giornata perché il futuro è una incognita, è per noi fonte di malessere. Questo senso di precarietà ci porta, tra le altre cose, a non fare investimenti sul litorale”.

Quali sono le vostre richieste?

“Le nostre richieste sono note da tempo e ribadite in ogni occasione: riteniamo che il demanio marittimo non rientri nel novero della direttiva comunitaria Bolkestein e che non ci sia scarsità di risorsa. Le spiagge ci sono ed eventualmente potrebbero mettere all’asta quelle libere, mantenendo le percentuali previste dai piani demaniali regionali e comunali”.

Quali ripercussioni potrebbe avere la vendita all’asta delle concessioni prevista dalla direttiva Bolkestein?

Sarebbe un grosso danno non solo per gli operatori che vivono di questo lavoro, ma anche per gli utenti che vedrebbero scadere i servizi turistici offerti e salire i prezzi. Con le aste si aprirebbe una voragine, senza considerare che, al momento, non ci sono regole per poter indire le gare. Le imprese balneari verrebbero duramente danneggiate”.

Cosa vi aspettate dal Governo di Giorgia Meloni?

Di mantenere fede agli impegni presi, risolvendo il problema. Speriamo che il decreto Milleproroghe in discussione in Parlamento giunga in soccorso della categoria, risolvendo un problema che si trascina da tempo”.

Quanti stabilimenti balneari ci sono lungo il litorale vastese?

Sono una trentina spalmate lungo quattro chilometri di arenile sabbioso: dalla statua della Bagnante al confine con San Salvo”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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