Guido Cerulli, 21 anni morì in un incidente stradale la sera dell’11 luglio 2021. La famiglia non riesce ancora ad avere giustizia per mancanza di personale in procura. Il dramma vissuto dalla madre del giovane è solo una delle tante vicende paralizzate dalla carenza di personale amministrativo in procura.
“E’ uno dei motivi per cui chiederemo al ministro della Giustizia, Carlo Nordio di mettere questo tribunale e la procura in condizioni di lavorare”, ha detto il sindaco Francesco Menna che con il vice sindaco, Licia Fioravante ha chiesto un incontro al ministro.
L’ultima udienza in Camera di consiglio davanti al giudice Fabrizio Pasquale sul caso di Guido Cerulli c’è stata il 7 aprile scorso. In quella occasione l’ingegnere Marco Colagrossi, il perito che un anno fa partecipò all’incidente probatorio sul luogo della tragedia ricostruendo la dinamica, dichiarò che l’incidente mortale avrebbe potuto essere evitato con maggiore prudenza e accortezza da parte dell’automobilista 75enne al volante della Mercedes che precedeva la moto guidata dal giovane. La dinamica è stata ricostruita attraverso una crash simulation.
Il perito ha confermato quanto già ipotizzato dai carabinieri: l’uomo fece una manovra imprevista e repentina. Dopo essersi allargato a destra, fece una inversione di marcia sulla Statale creando, con la sua auto, un muro che il giovane, pur rallentando, non riuscì ad evitare.
Il fascicolo di inchiesta è uno degli 800 bloccati. A rappresentare i genitori della vittima è l’avvocato Marisa Berarducci. Il legale conferma la situazione critica provocata in procura dalla carenza di organico e come tutti i suoi colleghi auspica una risoluzione del problema.
Paola Calvano
