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Laudazi: “Per le “fiere mercato” è giunta l’ora di cambiare”

La limitata partecipazione popolare alla Fiera Mercato di San Michele di domenica  scorsa, con la riproposizione di  tecniche di esposizione e vendita obsolete, in una location fuori da ogni ragionevole logica ed in dispregio alla valutazione dell’interesse pubblico e della sicurezza di un intero quartiere della nostra città, ci induce a riproporre  alcune considerazioni.

Al di là del tempo – sereno e caldo – che non  ha  ostacolato la manifestazione, non può non sottolinearsi come, la limitata presenza di visitatori ed il conseguente diradarsi degli stand espositivi – meno compattati del solito –  abbiano  prodotto  un seppur  flebile miglioramento delle condizioni di accessibilità e di stazionamento nelle zone interessate, per permettere l’accesso di eventuali mezzi di soccorso sui luoghi del mercato  e lo spostamento dei visitatori.

Niente altro di particolare rilievo si è evidenziato.

L’Amministrazione ne voglia conseguentemente prendere coscienza e nota, per capire come  comportarsi nel futuro, per limitare i disagi posti a carico dei cittadini residenti.

In particolare comprenda come queste “fiere” pluriduplicate, abbiano perduto ogni forma di originalità e di interesse mercantile – che ne avevano originariamente consigliato la istituzione – e siano diventate dei puri e semplici momenti di mercato domenicale straordinario, finalizzati soprattutto ai vantaggi degli organizzatori.

Ne prenda atto e si convinca che trasformando il centro direzionale di Vasto in un suc orientale, non si  fanno gli interessi dei cittadini, ma  se ne minacciano la quiete e la incolumità.

E’ giunto invece  il tempo di effettuare alcune scelte definitive di buon senso, che  vogliamo riproporre, nella malcelata speranza di essere ascoltati:

  • Riportare ad n.1 le manifestazioni di vendita straordinaria ambulante, curandone la organizzazione in maniera oculata ed in modo da diradare il numero e la consistenza dei punti di vendita e da consentire l’accesso ai soccorsi e la migliore mobilità dei residenti, per le situazioni non preventivabili di possibile emergenza.
  • Delocalizzare la manifestazione “unica” , in aree meno conflittuali sotto il profilo della circolazione viaria e del parcheggio domenicale, quali il lungomare di Vasto Marina, la zona industriale di Porto di Vasto, la zona di Via  San Rocco-Parco Moscato, il Centro Storico di Vasto, qualificando e nobilitando gli stand espositivi o  realizzando finalmente un campo boario mercantile a ridosso del parco Acqualand , sui terreni comunali disponibili.

Si tratta  di tante possibilità alternative e credibili, offerte dal nostro grande  territorio, tra  le quali una Amministrazione Comunale attenta ai bisogni dei cittadini potrebbe scegliere, per progettare il futuro, come per altro disposto anche dallo stesso Testo Unico Regionale del Commercio, che impone da tempo una  fase di riflessione e di progettazione della intera rete di vendita comunale.

Se invece si vorrà insistere con una programmazione ripropositiva e con una gestione solo a tutela della rendita di posizione, anche nel settore del commercio ambulante e del commercio in genere, nonostante la crisi della economia cittadina, con i mercati settimanali di Viale D’annunzio e Piazza de Gasperi inadeguati, ad alto tasso di pericolosità e con numerosi episodi delinquenziali e con le fiere espositive, modello “Grand Bazar di Istanbul”, significherà non avvertire le esigenze della popolazione vastese e chiudersi alla innovazione ed allo sviluppo.

Il Nuovo Faro di Vasto

Edmondo Laudazi

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