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Elezioni San Salvo, Travaglini: «Vinceremo perché abbiamo la capacità di programmare»

Da grande regista il candidato sindaco Fabio Travaglini ha aperto il comizio di chiusura dando la parola alle liste che l’hanno sostenuto in questa campagna amministrativa per gli ultimi interventi prima dei silenzio elettorale con un ultimo appello «agli amici che hanno dato fiducia a Giovanni Mariotti, a Gabriele Marchese e Osvaldo Menna perché come i mille che hanno fatto l’Unità d’Italia, ora è il momento dell’unità, perché siamo quelli della gloriosa tradizione di centrosinistra per il bene di San Salvo che tutti amiamo in maniera viscerale».

«Voglio essere il sindaco dei cittadini che non vuole svegliarsi la mattina per rispondere alle offese pubblicate su Facebook. E’ stata una campagna elettorale inquinata da un atteggiamento che cerca in tutti i modi la lite». Sono le prime parole di Travaglini che ha voluto rivendicare le due proposte che hanno dato fastidio alla maggioranza uscente: il forno crematorio e il registro dei tumori.

«Non ho fatto la campagna elettorale sulle sofferenze degli altri, perché a 17 anni ho provato sulla mia pelle cosa voglia dire non stare bene. Non accetto che sto strumentalizzando. Lunedì metterò al primo posto la salute».

L’impegno alla programmazione che sarebbe mancata nella pulizia delle strade, dei parchi e dei marciapiedi o sulle nuove scuole. Mancanza di programmazione sulla nuova scuola di Melvin Jones, sul parcheggio di via Monte Grappa o sul teatro comunale.

Travaglini ha il sogno di una città sotenibile in cui tutto è possibile «perché la nostra città ha una piccola estensione e vogliamo trattarla come una bomboniera». E non ha lesinato accuse all’Amministrazione uscente sul piano regolatore «già vecchio di sette anni» ed «elaborato nelle segrete stanze».

Marika Bolognese (Più San Salvo) ha parlato come futuro amministratore affermando come «siamo all’altezza di amministrare questa città per i prossimi cinque anni». Una campagna impostata sui temi, sui contenuti e sulle proposte. «Il cambiamento è già iniziato, il cambiamento siamo tutti noi, e sono fiera di aver scelto come candidato sindaco Fabio» Da qui la richiesta di «un voto di fiducia ascoltando il vostro cuore per il bene della città».

Mimmo Di Nardo (Sinistra civica ecologista) ha rivendicato come la sua sia stata la lista di sinistra più votata e soprattutto più giovane «come segnale di rinnovamento, anche generazionale della classe dirigente». Da lunedì porte aperte e finestre spalancate in questo Comune.

Michela Torricella (Partito Democratico) ha affermato che Fabio Travaglini è il progetto alternativo di una nuova visione di città e «come madre voglio parchi e giochi più nuovi e puliti» e una «città inclusiva con la creazione di luoghi di aggregazione» con una città ecosostenibile con piste ciclabili che colleghino i quartieri al centro cittadino. «Scriviamo insieme una nuova per San Salvo» ha concluso la giovane esponente del Pd.

Gabriella D’Angelo (Partito socialista) ha ricordato le battaglie del «fiore rosso» che rappresentiamo non dimenticando i diritti dei lavoratori nel ricordo delle lotte contadine ed ha invitato gli elettori di Mariotti a votare in forza degli stessi valori «perché abbiamo bisogno di concretezza e no di slogan elettorali».

Fabio Raspa (Azione Politica) ha esordio di essere al cospetto di una piazza che ha voglia di cambiamento. «Un progetto valido, un progetto utile che vede l’impegno di persone diverse, laboriose e propositive a servizio di ogni singolo cittadino». Una città che può crescere se cresce ogni singolo cittadino anche nella condivisione delle scelte «di un candidato che ha fatto una campagna elettorale nel segno del dialogo».

Ha ringraziato i cittadini «che hanno dato fiducia a una donna di 34 anni che si apprestava per la prima volta a questa esperienza politica». Sono le parole con le quali ha preso la parola Emanuela Tascone (Partito democratico) che sarà vicina alla cultura, alla salute, alle persone fragili «sempre per l’aiuto, mai per la competizione e per i dispetti» per creare una San Salvo «che non ha paura delle idee».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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