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Cgil: “Serve la svolta nel settore automotive”

Politiche mirate a rilanciare i settori strategici e decisioni sul futuro e l’elettrificazione. A chiederlo sono stati ieri a San Salvo i delegati della Cgil riuniti con associazioni e istituzioni per esaminare la crisi che hanno insistito sulla necessità di trovare una soluzione ai problemi che l’effetto domino della crisi ha provocato nel territorio.

A coordinare i lavori Maurizio Di Martino segretario Cdit di Chieti alla presenza di Francesco Spina, segretario generale della Cgil di Chieti e Francesca Re David segretaria nazionale che, a detta sua, per rilanciare l’industria e contrastare la disoccupazione serve una politica industriale mirata che in Italia manca ormai da molto tempo. Il Pnrr è un’occasione, ma non basta.

San Salvo e Piana Sant’Angelo non sono state scelte a caso da sindacato. Sono infatti i territori abruzzesi che hanno maggiormente risentito della crisi dell’automotive.

La produzione della Sevel ne ha risentito molto così come Denso e Pilkington, ma anche l’indotto e la componentistica non sono stati risparmiati”, ha sottolineato la Re Davis che ha continuato: “Ma manca una vera politica industriale che guardi al futuro dell’automotive e all’elettrificazione”.

No poi alla precarietà e ai salari bassi. Sempre di più coloro che non arriva a fine mese. “La pandemia ha dimostrato la precarietà del sistema e la fragilità dell’economia italiana – ha proseguito la sindacalista – i nostri salari sono i più bassi d’Europa. E’ assolutamente necessaria una legislazione di sostegno alla contrattazione”.

Paola Calvano

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