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Cupello, Partito Comunista: “Il prossimo bilancio è un atto di macelleria popolare verso i cupellesi”

È imminente il Consiglio Comunale nel quale la maggioranza di governo si appresta ad approvare un bilancio di previsione che si annuncia già devastante per i cupellesi. I debiti del Comune ammontano a € 11.884.000 e non sono solo il prodotto degli investimenti inevitabili e dunque fisiologici, ma sono anche figli di un’idea della gestione della cosa pubblica fatta di sperperi e passerelle con indirette funzioni elettorali.

Un utilizzo politico del bilancio ammantato da profili istituzionali che nulla hanno a che fare con l’interesse del popolo cupellese. In una fase storica come quella attuale, l’Amministrazione Comunale dopo aver sperperato ingenti somme di denaro pubblico, ora è costretta dalla Corte dei Conti a varare misure di una violenza socio economica mai sperimentata nella storia del nostro paese. Nemmeno nei tempi lugubri del più nefasto Centro Sinistra che ha preceduti l’attuale Destra.

L’IMU arriva al suo massimo storico, il 10,6/1000. Aumenta la TARI, oltre alla TOSAP e alla pubblicità che procureranno ulteriori danni alle attività produttive. Solo l’IRPEF resta immutata (come evidenziato anche dalle relazioni), ma solo perché è già al massimo e non è possibile aumentarla ancora. L’applicazione di tale addizionale ha sempre trovato la forte opposizione dei comunisti che fin dagli anni Novanta si sono posti contrariamente alla sua applicazione, determinando addirittura la fuoriuscita dal gruppo di maggioranza dell’epoca. Oggi non solo l’IRPEF viene applicata al massimo, ma non sono previsti neanche scaglioni sociali di applicazione.

Per cui il più ricco del paese pagherà l’addizionale tanto quanto il più povero. Non vi è un solo provvedimento che volga a favore dei ceti più deboli e delle categorie maggiormente colpite dalla crisi pandemica e dall’economia di guerra. Non un’ombra di tutela nei loro confronti.

Tuttavia è nella previsione sul da farsi che l’Amministrazione Comunale dà il meglio di sé. Dopo i disastri sulle fughe di gas della STOGIT e dopo i numerosi roghi d’immondizia di Valle Cena, nel capitolo 9 del bilancio, ovvero “Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento”, la somma stanziata è ZERO. Per quel che riguarda le “Attività culturali e interventi diversi sul settore culturale”, la somma stanziata è ancora una volta ZERO. Tuttavia c’è magnanimità sul versante del “Turismo”, voce sulla quale è in previsione una spesa di “ben” € 4.000 che non sono sufficienti nemmeno per stampare un dépliant, determinando un abbandono totale da parte dell’Ente delle tante attività ricettive del paese, già sistematicamente escluse dagli “eventi carciofici” sovente concentrati intorno a conflitti d’interesse alla luce del sole.

Non un centesimo per l’installazione delle centraline per il monitoraggio dell’aria, richiesta dalle minoranze, sostenuta da Cupello Futura Umanità e addirittura presente nel programma elettorale della maggioranza stessa. Dulcis in fundo il piano delle opere pubbliche nel quale non ci sono opere pubbliche, ma qualche sporadica manutenzione.

Tanto basta, per evincere la totale assenza di un’idea di territorio qualificante. Tanto basta per comprendere che cultura, ambiente e turismo non sono affatto delle priorità per la classe dirigente regnante tutta impegnata nel mettere le mani in tasca ai cittadini e riequilibrare un disastro economico di milioni di euro prodotto da loro stessi, rispetto al quale non abbiamo ancora chiarezza su come lo abbiano determinato. Sappiamo solo che ancora una volta saranno i cittadini a pagare lo sperpero senza controllo, la gestione senza competenza, la decapitazione degli spazi di esercizio della democrazia.

Ma non sfugge il silenzio delle minoranze consiliari, impegnate in esercizi di bon ton politico, nella costante attività dello stemperamento dei toni e del collaborazionismo. Esiste a Cupello un sistema malato, inaugurato proprio dal Centro Sinistra e che sta portando il paese verso un precipizio. Tale sistema va abbattuto, ripristinando la sobrietà istituzionale e la moltiplicazione degli spazi di partecipazione popolare alla vita politica della comunità. Un appello, dunque, lo rivolgiamo alle minoranze consiliari, perché prendano atto della necessità di dare vita ad una trasformazione profonda di Cupello impossibile da conquistare nel silenzio, ma solo con la lotta.

Ancora una volta chiediamo le dimissioni del Sindaco o quantomeno che rinunci alla propria indennità di carica assieme a tutta la giunta comunale, come segnale simbolico alla cittadinanza. Invitiamo i consiglieri comunali di maggioranza a votare contro questi provvedimenti iniqui, lesivi della qualità della vita del nostro popolo, a non macchiarsi di atti di violenza socio economica contro la propria terra e a cessare il mandato della peggiore Amministrazione Comunale della storia di Cupello.

Movimento Culturale

CUPELLO FUTURA UMANITA’

Il Coordinatore Cittadino

(Dario Leone)

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