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Foce del Trigno, riserva bloccata da sei anni

Una passeggiata naturalistica per riaccendere i fari sulla necessità di tutelare la foce del fiume Trigno, il corso d’acqua che funge da confine naturale tra l’Abruzzo e il Molise. A distanza di sei anni dalla proposta di istituzione della riserva approvata dal consiglio comunale di Montenero di Bisaccia, quell’area – considerata un vero e proprio scrigno di biodiversità, oltre che un luogo di grande interesse naturalistico – attende ancora il via libera definitivo della Regione Molise.

Per ricordare l’importanza della istituzione dell’area protetta,  il cui iter è iniziato nel 2016, l’associazione Ambiente Basso Molise ha organizzato una manifestazione per domani 20 marzo, con raduno alle 9.30 presso l’Hotel Strand di Marina di Montenero. Durante la passeggiata naturalistica saranno raccolti rifiuti e ci saranno postazioni per l’osservazione di volatili,  inoltre verrà illustrata  la flora e la fauna presenti alla foce del fiume Trigno. L’iniziativa, che ha ottenuto il patrocinio del comune di Montenero di Bisaccia,  vedrà anche la partecipazione dei volontari delle associazioni Il Valore e Aisa.

“La foce del fiume Trigno aspetta, ormai da troppi anni, l’istituzione di una riserva naturale che preservi e tuteli quei luoghi”, sostiene Luigi Lucchese, presidente di Ambiente Basso Molise, “in tutto il mondo le zone umide rappresentano uno degli ambienti più importanti per la biodiversità. Per riscoprire il valore della flora e della fauna delle zone umide, abbiamo organizzato in collaborazione con l’Università del Molise (Unimol) ed il progetto Interreg Cascaded, Lo scopo è quello di porre l’attenzione su queste aree particolarmente delicate che accolgono una ricca diversità di fauna (uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati) e flora (giunchi, salicornie),  garantiscono risorse di acqua e cibo e svolgono una funzione di mitigazione ai cambiamenti climatici. Bisogna, di tanto in tanto, ricordare l’importanza di valorizzare e dedicare la massima cura a queste aree che rappresentano un habitat fondamentale per una grandissima varietà di esseri viventi, garantendo così la conservazione della biodiversità”, aggiunge Lucchese, “oggi più che mai dobbiamo ricordarci che, ognuno di noi, deve fare qualcosa contro il cambiamento climatico e dobbiamo rimboccarci le maniche affinché questi scrigni di biodiversità siano tutelati e custoditi per impedirne l’inaridimento e la scomparsa. Come associazione  cerchiamo, grazie al lavoro dei nostri soci sul territorio, di fare conoscere sempre più queste meravigliose realtà per incrementare la consapevolezza del ruolo insostituibile che svolgono, ma anche dando risalto alle buone pratiche di tutela e conservazione che devono diffondersi anche nel nostro Molise”, conclude il presidente del sodalizio.

Anna Bontempo (Il Centro)
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