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Dissesto idrogeologico dell’Oasi, i fondi ci sono ma il cantiere no

Sono stati assegnati a novembre 2020, a distanza di tre mesi dal grande incendio che interessò la riserva naturale di Punta Aderci, ma i lavori, ritenuti di somma urgenza, non sono mai iniziati. Ad oggi esiste solo uno studio di fattibilità redatto dai tecnici comunali, gli ingegneri  Luca Giammichele e Franco Del Bonifro. Restano inutilizzati i 270mila euro stanziati dalla Regione per la riduzione del dissesto idrogeologico del versante della falesia. Quei fondi potrebbero essere a rischio, anche se la vice sindaca con delega ai lavori pubblici Felicia Fioravante annuncia che a breve verrà conferito l’incarico per il progetto.

“Quel contributo è nella disponibilità del Comune da novembre 2020”, conferma il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, Umberto D’Annuntiis, “non riesco proprio a capire perché non siano stati effettuati gli interventi.  Lo scorso mese di maggio il Comune ha chiesto una proroga di un anno, che è stata accordata dalla Regione. Se i fondi sono a rischio? Il problema è un altro: se quei 270mila euro sono stati stanziati tre mesi dopo l’incendio per interventi di somma urgenza, bisogna capire come mai non sono stati ancora utilizzati”.

La risposta arriva dalla vice sindaca Fioravante che non appena interpellata dal Centro si è messa in moto per assumere informazioni.

Quei fondi sono stati assegnati durante la precedente amministrazione comunale”, spiega Fioravante, “non avendo seguito io l’iter ho chiesto delucidazioni agli uffici del settore lavori pubblici e i tecnici mi hanno assicurato che avevano già individuato un ingegnere e un geologo. Credo che l’incarico per la progettazione verrà affidato a breve. Se di questi lavori si occuperà il mio assessorato cercherò di seguire personalmente la questione”.

Gli interventi previsti nello studio di fattibilità, finalizzati alla riduzione del dissesto idrogeologico presente nella riserva naturale di Punta Aderci,  consistono in opere di contenimento con tecniche di ingegneria naturalistica e interventi di regimentazione delle acque. Quei 270mila euro assegnati dalla Regione sono la prima risposta al grande incendio che ha interessato l’area protetta il 30 agosto 2020. Il rogo che si è sviluppato a partire dalla sommità della falesia, propagandosi  verso il mare fino all’area dunale, interessando anche opere e manufatti esistenti, ha evidenziato la presenza di diversi fenomeni erosivi e franosi.

E’ quindi sorta la necessità di programmare, sulla base del verbale del sopralluogo redatto dal Genio Civile, una serie di interventi infrastrutturali a basso impatto ambientale, volti alla riduzione del rischio idrogeologico del versante della falesia. Previste anche attività di riforestazione  con arbusti e piante autoctone al fine di contenere l’erosione.

Anna Bontempo (Il Centro)

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