Nonostante l’impegno assunto ufficialmente non meno di un mese fa dal Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e dal manager della Asl Thomas Schael, il Vastese resta senza il servizio di continuità assistenziale sanitaria. Scontata la protesta, con i sindaci che invocano la convocazione urgente del Comitato ristretto dei sindaci e scrivono al sindaco di Vasto, Francesco Menna invitandolo a supportare la loro causa come comune capofila.
“E’ evidente che le disfunzioni delle aree interne si ripercuoteranno in maniera negativa anche sulle strutture sanitarie dei centri costieri oltre che sul 118 che è già in affanno per il moltiplicarsi della popolazione durante il periodo estivo“, scrive il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli al sindaco di Vasto, Menna al quale chiede, anche a nome dei colleghi dei comuni dell’interno, “di voler inserire con urgenza nel prossimo Consiglio comunale di Vasto il tema della sanità e dell’assistenza sulla costa e nel Medio e Alto Vastese”.
Meno di un mese fa dunque l’impegno di Marsilio e di Schael e oggi dopo due settimane, gli stessi fanno marcia indietro. “Questo dimostra“, afferma Masciulli “l’inaffidabilità di entrambi, ma ci muoveremo a tutti i livelli. Dopo quello che è successo negli ultimi due anni è dovere del territorio rimpiangere l’ex assessore Silvio Paolucci“, conclude Masciulli.
Dal canto suo la Asl ha cercato di spiegare ai 20 sindaci del Vastese che la continuità assistenziale è resa impossibile dalle numerose cessazioni dei medici titolari, dalle crescenti indisponibilità da parte dei medici sostituti, ma allo stesso assicura che la sospensione del servizio è provvisoria ed eccezionale.
La Asl ha programmato l’accorpamento delle circoscrizioni di Palmoli e di Gissi e la sospensione dell’apertura della sede di Carunchio con affiliazione del servizio nella circoscrizione di Celenza sul Trigno. Ma i sindaci però non ci credono. “La sanità è un diritto che deve essere garantito a tutti”, incalza Masciulli.
Paola Calvano
