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Atessa, presentata la bozza preliminare del nuovo Piano regolatore

Sostenibilità ambientale, rigenerazione del territorio e semplificazione dello strumento urbanistico. Questi gli elementi fondanti della variante al Piano regolatore generale che l’amministrazione comunale di Atessa sta predisponendo. La bozza preliminare del Prg è stata presentata ieri sera in un incontro pubblico che si è svolto nel centro eventi Agorà e che è stato tenuto dal sindaco Giulio Borrelli e dai tecnici impegnati nell’elaborazione del documento programmatico, ossia l’architetto Michela Giammarini, coordinatrice del gruppo che segue la revisione del Piano; il geologo Pietro Di Giuseppe, per gli aspetti geologici/geomorfologici; l’esperto in scienze ambientali Andrea Rosario Natale, per Vas e Vinca; il responsabile unico del procedimento, ingegner Maurizio Calabrese e il geometra Pasquale Romagnoli. L’iter è partito con la delibera di Giunta numero 246 del 19 dicembre 2018.

“I tempi per l’approvazione ci sono – ha evidenziato Borrelli -: è un lavoro di revisione complesso che comprende procedure non semplici, ma tutti insieme dovremmo farcela”. Gli obiettivi… “Puntiamo – ha spiegato Borrelli – all’innalzamento della qualità della vita attraverso la valorizzazione delle risorse ambientali; al potenziamento della mobilità sostenibile; alla messa in sicurezza delle parti di territorio più fragili con eliminazione delle aree edificabili che presentano pericolosità a livello idrogeologico; alla semplificazione e razionalizzazione delle norme tecniche di attuazione; alla redazione di uno strumento di pianificazione che sia più agile e di facile comprensione e in linea con le norme nazionali.

Miriamo – ha aggiunto il primo cittadino – alla riduzione del consumo di suolo, richiesto anche dall’Europa e dalla Regione; alla creazione di corridoi ecologici con la valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche esistenti; alla riqualificazione dell’area industriale”. Una visione del territorio diversa, quindi, di revisione, rispetto al passato, che punta soprattutto alla sua tutela e valorizzazione, mettendone in rilievo le peculiarità che lo contraddistinguono e facendolo diventare anche attrattore turistico. Calabrese si è soffermato sulle procedure tecniche seguite, a partire dall’individuazione del gruppo di lavoro, e sull’iter procedurale che porterà, nella massima trasparenza, all’approvazione del Piano.

“Noi tecnici – ha sottolineato – il primo problema che ci siamo posti è quello della semplificazione, anche del linguaggio dello strumento urbanistico, perché il Prg attuale contiene nomenclature che non seguono il linguaggio standard nazionale e ciò crea difficoltà”. Sette i temi progettuali individuati – ha sottolineato Giammarini – e cinque i progetti urbani su cui stiamo lavorando. Partiamo dalla realizzazione di corridoi ecologici e ricreativi con un bosco che farebbe da filtro tra la zona industriale a le zone agricole e residenziali: esso prevede la piantumazione di alberi ad alto fusto e la nascita di percorsi fruibili dai residenti.

C’è poi la salvaguardia di Colle San Silvestro, destinato ad ulivi, già vincolato e da preservare e tutelare, e del parco di Vallaspra, col suo immenso patrimonio boschivo; c’è la riqualificazione dei Sic- Siti di interesse comunitario esistenti, con sistemazione di punti verdi e percorsi ciclopedonali; la creazione di un parco ripariale lungo il torrente Appello, che unisca il centro storico e la valle, che abbracci un piccolo tratto del fiume Sangro e che non sia solo luogo di protezione di animali e specie arboree, ma che diventi il posto dove trascorrere il tempo libero, anche per i vacanzieri”. Di Giuseppe ha infine evidenziato che, per procedere alla stesura del Piano, sono in atto indagini e studi geologici per ottenere, dal Genio civile, la certificazione di compatibilità geomorfologica.

“Perché – ha detto – l’Abruzzo è classificato interamente come zona sismica e allora bisogna valutare le attività antropiche che, senza pericoli, possono essere sviluppate e dove, a tutela delle vite e delle risorse ambientali ed economiche. Bisogna abbattere al massimo la soglia di rischio per uomo e ambiente”.

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